QUADROPHENIA - Khan Klynski - "I morti se ne fottono dei fiori"
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Khan Klynski |
proprio non capisco?!
tu non capisci
niente!
non il nulla, il
niente!
perché specchio
delle mie brame?!
perché uno
spicchio delle tue trame
deleteria
elucubrazione è l'infimo
vorrei...
stop! cosa siamo
disposti a perdere?
niente a parte
la nausea e la vista.
nessuna Vita, al
massimo la svista
vogliamo solo
una stupida conferma, la conquista
non amiamo il
citazionismo indiscriminato
ma se proprio...
nemmeno le
nozioni, nazioni,
neppure il
profondo e neanche la pretesa d'un parere,
la richiesta del
singolo rimorso,
una fede a
scomparsa,
la farsa
quotidiana seppure i punk fuori sede siano tutti a Piccadilly...
resistono sulla
facciata?!
ma alla frase
"chi salva una vita, salva il mondo intero"?!
[in ebraico si
traduce come "מי שמציל נפש אחת, כאילו הציל עולם מלא" (mi she-matzil
nefesh achat, ke'ilu הציל עולם מלא) tratta dal Talmud, esprimendo valore
per ogni singola vita umana, protezione della altrui vita durante periodi di
persecuzione o pericolo]
se ti sente
questa giungla coloniale è finita!
non sei tu!
sei la trappola!
una glaciazione
barbarie
idiosincrasia da
premolare
un “tutto bene“
la gabbia nella
rabbia abbandonata
non pensi ad
altro che l'essere un altro forse sei il posto giusto
la parabola per
lo spam
l'unzione
un abbonamento
ai periodici prolassi del credo
la creazione
cremazione di
ogni via di guarigione.
da "Il
grande dittatore"
siamo tutti
Charlie Chaplin
ascolta...
"Hannah
puoi sentirmi? Dovunque tu sia, abbi fiducia. Guarda in alto, Hannah, le nuvole
si diradano, comincia a splendere il sole. Prima o poi usciremo dall'oscurità
verso la luce e vivremo in un mondo nuovo, un mondo più buono in cui gli uomini
si solleveranno al di sopra della loro avidità, del loro odio, della loro
brutalità. Guarda in alto Hannah, l'animo umano troverà le sue ali e finalmente
comincerà a volare, a volare sull'arcobaleno verso la luce della speranza,
verso il futuro. Il glorioso futuro che appartiene a te, a me, a tutti noi.
Guarda in alto Hannah, lassù."
ci prendiamo per
mano e da quassù diamo un'occhiata
diciamo ai
nostri figli come comportarsi
facciamo finta,
essere, felici
non disturbarti
fissiamo il
prato dal fondo
un ultimo sorso
di vita evitando di dirci, dire, ciò che sentiamo
se mi darai una
morte più intensa del senso di colpa che trascino o un orgasmo alla Emily
Dickinson, mi brucerò nella corrispondenza d'un Sole nuovo e ti darò un Amore
che non sembri la bugia dell'Eden
un'altra favola
edulcorata Tesoro
quella voglia di
una fine
il respiro
ultimo
non può cambiare
il mondo
non possiamo
non puoi
e allora cosa
posso davanti allo stillicidio di questo generoso genocidio quotidiano, Amore?!
andremo diretti
all'Inferno, Tesoro?!
quante
Norimberga ancòra
troppe ma sì è
fatto tardi?
no, Amore
in qualità di
morenti
questo memento è
irreparabile
dall'Inferno
stesso di Noi stessi siamo
allora al netto
è tutto?
la nostra falsa
stagione è tutto,
il quotidiano
così celebriamo
e stiamo in silenzio
siamo qui per
questo
senza scoparci
un senso
allora è
l'Inferno
è già tutto
successo
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