SCONFITTE - David La Mantia - Quando la sconfitta si innamora di te

 

David La Mantia

L'ultima volta che vidi mia zia, lei mi prese da parte e mi sussurrò: "Lo sai chi ha vinto le elezioni? Mussolini".

Era il 2001, odoroso di alcool denaturato e di diarree, quelle diarree che fanno compagnia agli anziani allettati, non so se perché gli operatori danno loro un'ampia dose di purga per cambiare il pannolone una volta sola o perché ormai il colon ha smesso di sperare in un cambiamento.

Mia zia mi ha cresciuto quando mia madre ha cominciato a mancare da casa, sempre più mangiata dal suo bel cancro al seno ed alle ovaie. Quasi subito, a sei anni.

La ricordo con un grande e lungo naso aquilino, con i capelli rossi stesi e rassegnati.

Aveva avuto un figlio, mia zia, non si sa da chi. L'aveva avuto e l'aveva cresciuto da sola, andando a fare le pulizie anche la domenica mattina da chi i soldi per vivere li aveva.

L'aveva voluto e cresciuto e amato e pasciuto.

E voleva per lui una vita diversa dalla sua.

E lui era diventato impiegato di banca. Ma poi era stato costretto a dimettersi per vicende mai chiarite. E poi aveva messo su un negozio, una boutique. Ma quel negozio era fallito in pochi anni. E poi era divenuto rappresentante di tessuti. Ma quel lavoro non gli piaceva.

Non so cosa gli piacesse. Parlavamo poco, nonostante per un certo tempo avessimo dormito nella stessa stanza, senza riscaldamento.

Mia zia era buona e tutti i pochi soldi che aveva li dava a lui.

Poi tutto crollò. 

Cominciò a dire a mio padre che i carabinieri stavano per venirla ad arrestare. 

Metteva sale nel caffè. 

Pisciava nelle pentole. 

Una volta si gettò dal terrazzo. 

Quando mio padre la trovò, per terra, piena di sangue, le disse solo: "Scusa".

Morì senza soldi per il funerale. Dopo aver distrutto psicologicamente mio padre, che la seguì due anni dopo, nonostante fosse molto più giovane.

Ma la sconfitta è cosi. 

Quando sceglie qualcuno e si innamora di lui, sa che non lo lascerà più.



Commenti

  1. Bella cruda questa realtà.Nessun indoramento,un bel testo

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  2. Un testo che vale come un libro di 200 pagine oppure come un film di Rossellini . Nadia Chiaverini

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