LETTURE IRREGOLARI - Melania Valenti legge Anna Maria Scopa, Marco Brogi e Anna Spissu.

Melania Valenti



Sul canale YouTube di Finestre lit-blog, visibile al link https://youtube.com/@finestrelit-blog?si=jHwXeoGs0Yy_J08V, tempo fa ho iniziato un format, Le Letture irregolari di Melania Valenti¹, in cui leggo, senza alcuna velleità né presunzione, ma chiedendo invece scusa agli autori se non so restituire la Bellezza dei loro testi, leggo, dicevo, in modo spontaneo e improvvisato, testi di poesia, e non solo, che mi colpiscono in modo particolare. 

Oggi ho pensato di iniziare una #rubrica sul nostro blog, completando la videolettura con la trascrizione del contenuto audio/video. Per un servizio, mi pare, più completo nei confronti sia degli autori e delle autrici proposti/e, che verso chi legge, guarda o ascolta. 

Le mie #lettureirregolari di oggi riguardano tre libri che hanno in comune un profondo sentimento della natura, sia essa rappresentata da esseri animali o vegetali, o anche da eventi meteorologici, nuvole e pioggia in primo luogo. Da ogni libro sceglierò tre poesie.

Buona lettura e buon ascolto e visione a voi.


Le #lettureirregolari di Melania Valenti: Anna Maria Scopa, Marco Brogi e
Anna Spissu.



- Da RadicantiAnnamaria Maria Scopa, Bertoni Editore, 2025, collana Poesia Mundi a cura di Simona Volpe.


Pianterò un albero

una quercia d’acqua

perché metta radici:

nell’acqua dici: è nato un figlio

sono una donna fortunata

quello che è stato dato non è più mio

io sono madre

e a giorni alterni, albero di mare.


~~~


Sradico parole come fiori

in questo teatro dipinto, equilibrio

non abitano più qui, stanno nelle mie mani

ventisei steli spezzati, parole morte

forme di tristezza che scrivi.

Ci si abitua col tempo all’infelicità

ma la poesia è un’altra cosa:

disimparare la paura delle galline;

facile come fare un uovo al tegamino.


~~~


Non bruciatemi se muoio

piuttosto mettetemi “nei piani alti”

con mia madre

ora che la pioggia è un piangere di gelsomini.

Il mio nome sulla porta

poi l’ultima poesia, quella dove sorrido

e mia madre mi chiede se sto bene.


La terra e il cielo saranno nello stesso spazio

tracce impercettibili di bosco.


Non bruciatemi se muoio

piuttosto chiudetemi gli occhi

come un fiore che ubbidisce

e si mette a camminare

con un peso sulla schiena

un peso sulla schiena


- Da L’aria intorno alle altalene, Marco Brogi, Bertoni Editore, 2024. 


La farfalla che balla sulla foglia

è la stessa che balla

sul ponteggio di un cantiere

sotto gli occhi dell’estate.

racconta senza posa

che la grazia può posarsi

su ogni cosa.


~~~


Pianto un seme per ogni tuo ritorno

e sempre nasce il giorno.


~~~


Andranno in nessun luogo

le nostre distanze. Tu a scacciare

mosche, io a scacciare risposte,

che non servono. Le danno le stelle

ogni notte, insegnandoci a splendere.


- Da La donna albero e altri animali, Anna Spissu, La vita felice, 2025.


Per due giorni di seguito 

sono calate potenti le nuvole basse 

come nebbia fitta di pianura 

ed è venuto freddo.

Nel regno invisibile

il rifugio sospeso poteva alzarsi 

la foresta lo ha tenuto a terra 

amandolo con le radici.

Il mondo scomparso

riappare albero per albero

solo con la vicinanza.

In giorni così gli animali guardinghi 

tentano sentieri 

e nella foresta è acqua 

come all’origine del mondo.

Si può fingere di non esistere 

come grilli 

in una gabbia d’aria.


~~~


Anche le nuvole hanno casa, 

un posto nel cielo 

dove tornano a riposare 

e nessuno lo sa che sono stanche 

a correre dappertutto e a trasformarsi 

e neppure che a volte 

si gonfiano di tristezza nera 

e si sciolgono in pioggia e neve 

per lavarla via, 

abbandonando nell’acqua 

il dolore come sangue bianco.


~~~


 Gli alberi, si sa, sono coraggiosi: 

le cortecce dei tronchi 

mostrano geografie di muschio 

cresciuto per difenderle 

dal freddo del Nord.

Il sentimento del bisogno 

appartiene crudamente alla verità: 

è sotto gli occhi di tutti

anche insetti minuscoli 

possono accorgersene.

Nella vita ho taciuto e finto 

per innumerabili motivi 

ora posso anche piangere 

la foresta mi protegge.

Mi appoggio a un albero, 

il contatto con la ruvidezza 

ricorda la strada della preghiera 

lascio scendere lacrime chiare 

che contengano anche 

qualche etto di vergogna.

Perdo peso, finalmente.

Il tempo nuovo cresce.




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#leggiAmo e #compriAmo #poesia

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¹ https://youtube.com/playlist?list=PLDnNu8rOjC9W2Syx39JEj0BNXPgiduT7Z&si=qW4xXIc53WZJ4piU


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