LADRO DI STELLE - Marco Brogi - Care parole vi scrivo

 

Marco Brogi


Care parole,

vi scrivo per dirvi che vi amo, ma vi sento lontane. 

Non ce la faccio a comprendervi, a entrare nella vostra intimità. Colpa mia, ma anche vostra che sempre vi ritraete o comunque scappate, scappate sempre, scivolate di mano come anguille e il senso delle cose.  Anche io amai (e amo) la rima fiore-amore come in quella poesia di Saba, ma anche la parola più semplice è complessa, piena di sfumature, lunatica, nel senso che cambia stato d’animo continuamente a seconda del tuo e di come stai.  Se sei reduce da un abbraccio o da un pensiero rotondo che scivola verso il sereno, dici (o scrivi) ‘ciliegia’ e senti il sapore del sole, della possibilità, di un giorno in vena di promesse. Se sei reduce da un dolore o lo stai attraversando, dici (o scrivi) ‘ciliegia’ è ti viene in mente il sangue, e nel palato il saporaccio  di un ricordo che sputi insieme al nocciolo. 

Care parole, vi ho cresciuto come figlie, lasciandovi libere sul foglio e poi sullo schermo del pc. Libere di andare e anche di non tornare, e voi mi avete preso in parola, venendomi a trovare ogni tanto, ma senza mai darvi fino in fondo. Siete sole anche voi, come chi vi cerca con ostinazione e se vi trova tenta di trattenervi con la scusa di trattarvi bene, con amore, rispetto. Siamo rette parallele, indecifrabili tele, case abitate dall’assenza.


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