SCONFITTE - David La Mantia - Ubriacarsi di Felicità
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David La Mantia |
Che cos'è davvero una sconfitta?
Per me non è un fatto, un avvenire, ma uno stato d'animo.
Per questo la sconfitta è semplice.
È quando chiudi la porta, quell'attimo, l'attimo
della mano sulla maniglia, della penombra che conosce il buio, della zanzara che gira a vuoto,
senza sangue. È lì, la barzelletta di chi ride prima di farti ridere.
Lì, nella bonaccia, nel mare, nel nulla.
Lì abita la sconfitta.
Mio padre era felice di aver vinto al Lotto. Me lo disse al telefono una sera di giugno, mentre attraversavo le zone in cui era nato. Una Marsala di limoni e di aranci. Di una bellezza eccessiva, ridondante, quasi irrisoria nei confronti di chi la vede, di chi la sente. Un sole accecante, formidabile.
Era felice, mio padre.
E stavo per dirgli che sarebbe diventato nonno. Che avevamo deciso di adottare. Che c'erano due bambine che presto l'avrebbero abbracciato.
Avrei voluto dirglielo.
Oggi non so perché non lo feci.
Forse perché era già felice e volevo conservare la nuova felicità per un altro momento. Per proteggerlo. Perché gli volevo bene. E lui me ne voleva.
Ma voler bene é un atto rischioso. In cui la ragione va segregata, resa innocua. In cui bisogna nutrirsi di gioia in purezza.
In cui bisogna ubriacarsi di felicità.
Perché non c'è tempo. Perché si può morire adesso.
Adesso.
Adesso.
Mio padre morì quella notte. Quando lo trovarono, sul suo comodino c'era il biglietto del Lotto.
Il biglietto vincente.
Che lo aveva reso cosi felice.
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