POESIA? NO, GRAZIE! - Vincenzo Lauria - Genova capitale

 

Vincenzo Lauria

"Poesia? No, grazie" si ferma a Genova che, se nel 2024 è stata "Capitale Europea dello Sport" e quest'anno "Capitale dal Super Calcolo e Capitale del Dato", da trent'anni lo è, e indiscutibilmente, delle forme poetiche. 

Mentre altrove le fumate si diradano e si giubila, dimentichi di ciò che accade nel resto del mondo e nel sottotraccia nostrano, in terre liguri non si rimane in ambasce temendo per le incerte sorti televisive della futura edizione del festival di Sanremo ma ci si rimbocca le maniche (e da diversi mesi) per la trentunesima edizione del Festival Internazionale di Poesia "Parole Spalancate"

Claudio Pozzani*, deus ex machina del festival, si concede una breve pausa dalle incombenze organizzative per rispondere, con grande generosità e schiettezza, ad alcune domande.


  • Trenta edizioni del Festival che effetto ti fa?


Quest’anno in verità è la 31° edizione, che coincide con il Trentennale del Festival (1995-2025). La sensazione è sfaccettata: da un lato ho le vertigini se mi guardo indietro e ripenso alle migliaia di poeti, musicisti, attori, artisti che sono venuti a Genova da tutto il mondo e alle centinaia di ricordi, aneddoti, discussioni. Da un altro lato, mi sento cinto in un assedio, come se il Festival fosse un avamposto che combatte per la cultura, la condivisione dei saperi, per le passioni, per l’arricchimento del linguaggio e quindi del pensiero, ma che tutto intorno avanzasse un’armata buia fatta di ignoranza arrogante, di indifferenza, di insofferenza verso le arti e i saperi. E ancora: pensando a questi 30 anni mi viene la certezza che il tempo non sia lineare ma una nebulosa nella quale passato, presente e futuro si mescolano continuamente. Non sopporto gli anziani che non sono curiosi di scoprire le nuove tendenze e le giovani leve che non conoscono nulla di ciò che è venuto prima di loro: i primi invecchiano male, i secondi si credono originali.


  • Siamo assetati di date, di notizie, cosa puoi anticiparci?


Dal 5 al 16 giugno offriremo oltre 100 eventi gratuiti fra reading, performance, concerti, proiezioni, visite guidate, mostre. Nonostante le difficoltà finanziarie acuite dalle elezioni che hanno bloccato tutto, abbiamo allestito un programma molto variegato e che abbraccia tanti tipi di pubblico. Tra poco sveleremo tutti i dettagli (ndr: a breve potrete trovare il programma completo al seguente link: www.parolespalancate.it/programma-2025  )


  • Che criteri usi nel selezionare i partecipanti?


Il criterio è soprattutto la qualità. Non invito basandomi sul numero di followers o mode varie. Ho la fortuna di essere invitato come autore in molti festival all’estero e uso queste occasioni per fare “scouting” soprattutto per nomi nuovi. Poi ci sono poeti e artisti di grande qualità che cerco di invitare. Mi avvalgo anche di una rete di collaboratori pressoché mondiale che mi suggerisce nomi interessanti. Il Festival fa parte della piattaforma Versopolis e World Poetry Mouvement, che raggruppano oltre 200 festival di poesia. Infine, sono molto contento delle decine e decine di autori italiani e stranieri che propongono spettacoli o il loro lavoro.


  • Perché farebbe bene anche ai poeti assistere al festival?


Trovo che sia una cosa stupida che non si vada a vedere le esibizioni di “colleghi”. È un vizio che tocca molti pseudoartisti in varie discipline. La curiosità intellettuale è alla base dell’evoluzione artistica e, oserei dire, umana. Chi rimane dentro il proprio orticello personale o al massimo di “cerchia di artisti affini” per me è un povero di spirito, altro che artista.


  • C'è uno "spettatore tipo" del festival?


È un tipo curioso di scoprire nuove espressioni, di ascoltare altre lingue e culture, di assistere al recital dell’autore noto e di quello emergente, nella stessa serata e sullo stesso palco. Molti spettatori sono cresciuti con il festival, abbiamo molte persone che ci seguono da decine di anni.


  • Di chi o di cosa avrebbe bisogno il festival?


La prima risposta che mi viene è la più semplice ma anche purtroppo la più vera: un maggiore sostegno finanziario. Rispetto a 30 anni fa il mondo si è impoverito ed è cambiato: gli sponsor si sono ridotti o addirittura estinti, i contributi degli Enti Locali sono diminuiti nel tempo a causa di tagli a monte sulla cultura. L’Italia è l’unico paese d’Europa se non del mondo con un Ministero che non dà contributi a poesia e letteratura. Inoltre molti trattano la cultura come un’appendice del turismo e i risultati si vedono, soprattutto nella qualità di alcune iniziative, magari molto costose e solo di facciata.

Poi sono sicuro che se avessi fatto lo stesso festival all’estero, nella maggior parte delle nazioni del mondo, dopo 30 anni, non sarei costretto ancora a lottare per realizzare ogni edizione…


  • Quali sono le difficoltà che stai incontrando in questa edizione?


A parte quelle accennate sopra si sono aggiunte le elezioni, che hanno bloccato tutto.

Ma tanto, in questi tre decenni, ho già visto di tutto…



Con l'amarezza delle crescenti difficoltà e la pertinacia che gli è propria si chiudono le generose parole di Claudio Pozzani

Da parte nostra non possiamo che sostenerlo diffondendo le iniziative di un festival la cui continuità e il cui respiro nazionale e internazionale non hanno eguali nel nostro paese. Oltre a tifare per lui e per questa trentunesima edizione, ci auto-investiremo del ruolo di inviati speciali (in diretta dal casinò delle nostre vite), per vivere e farvi vivere l'atmosfera irripetibile di un paio di giornate del festival raccontandovele nel nostro blog. Genova caput mundi, dal 5 al 16 Giugno! 




*Poeta e narratore, Claudio Pozzani è nato a Genova nel 1961. Tra le sue raccolte, La marcia dell'ombra (2009) e Spalancati spazi (2017). Ideatore di "Parole Spalancate" – prestigioso festival internazionale di poesia di Genova, premio del ministero dei Beni Culturali per la migliore manifestazione di poesia in Italia – ne è fin dall'inizio direttore e curatore. Nel 2012 gli è stato conferito il premio Catullo per la diffusione della poesia in Italia e all'estero.






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