Melania Valenti - İAdiós, cura callejero! In memoria di Papa Francesco

 




Non un diplomatico, né un impostato teologo, non un allineato, né un dogmatico, né un autoproclamato e autoeletto. Era Francesco, appassionato papa di tutti, per i credenti e per i non credenti, schierato apertamente contro ogni guerra, contro la lotta di genere, lo sfruttamento ambientale, contro ogni forma di disuguaglianza. E sempre a favore delle donne:

"La chiesa non è IL chiesa, ma LA chiesa. La chiesa è donna, è madre".

La malattia ha segnato il suo pontificato, sin da quell’11 aprile del 2020, quando, in una immagine rimasta nella memoria di tutti coloro vissero quei momenti, Francesco attraversò Piazza San Pietro sotto la pioggia, da solo, per la veglia pasquale del periodo più angosciante vissuto negli ultimi tempi dall’intera umanità. “Siamo tutti in un mare in tempesta; non ci si salva da soli”. Non ci si è salvati da soli, ma, stretti dalla paura, dal desiderio di uscire dalla pandemia, guardavamo quelle immagini così potenti sentendoci impotenti e soli. E in quella solitudine, ci sentivamo rappresentati, compresi, tenuti per mano verso quel briciolo di speranza che i più fortunati tenevano ancora custodita nel cuore. Quell’anno, il giorno di Pasqua del 2020, Bergoglio, il Papa che proveniva dal sud del mondo, pronunciò parole di incoraggiamento e di esortazione, nel suo Messaggio Urbi et Orbi[1], in cui adesso leggiamo:

Non è questo il tempo dell’indifferenza ()  Non è questo il tempo degli egoismi () Non è questo il tempo delle divisioni () Non è questo il tempo delle divisioni () Indifferenza, egoismo, divisione, dimenticanza non sono davvero le parole che vogliamo sentire in questo tempo. Vogliamo bandirle da ogni tempo!

È questo il suo ricordo più marcato che io porti nel cuore. Ed è anche per questo motivo che ho sentito di portare sul nostro Finestre, con l’assenso della redazione e attraverso poche e sentite parole, quella immagine; perché non credo siano stati i soli credenti cattolici a stimarne l’opera di umanizzazione che ha cercato di portare al mondo. Non da ultime, le azioni plurime, le riforme della curia verso una maggiore trasparenza nei bilanci della stessa.

Ed ebbe parole anche per gli artisti, per i poeti, nella sua lettera pubblicata nel 2024 da Crocetti nel libro “Versi a Dio. Antologia della poesia religiosa”, a cura di Davide Brullo, Antonio Spadaro e Nicola Crocetti[2]:

 Cari poeti, () voi siete occhi che guardano e che sognano. Non soltanto guardano, ma anche sognano. Una persona che ha perso la capacità di sognare manca di poesia, e la vita senza poesia non funziona. () Vorrei dire però una seconda cosa: voi siete anche la voce delle inquietudini umane. Tante volte le inquietudini sono sepolte nel fondo del cuore. Voi sapete bene che l’ispirazione artistica non è solo confortante, ma anche inquietante, perché presenta sia le realtà belle della vita sia quelle tragiche.

() È quello che vorrei chiedere oggi anche a voi: andare oltre i bordi chiusi e definiti, essere creativi, senza addomesticare le vostre inquietudini e quelle dell’umanità. Ho paura di questo processo di addomesticamento, perché toglie la creatività, toglie la poesia.

Credo, infine, che nessuno dimenticherà che fino ad ieri, giorno prima del suo decesso, provato e sofferente da una malattia lunga e penosa e con la sorpresa di tutti, il nostro Francesco si sia affacciato per la consueta benedizione Urbi et Orbi, abbia portato l’ennesimo sentito messaggio di Pace e di lotta al riarmo come soluzione alle guerre nel mondo e sia sceso tra la folla dentro a sua “papamobile” per essere, ancora una volta, l’ultima in vita, in mezzo alla sua gente.

Perché, come ricorda san Paolo, “quando sono debole, è allora che sono forte” (2Cor 12,10).

Addio, grande Uomo. İAdiós, cura callejero!


(Come scelta corale della redazione, domani, 22 aprile 2025, Finestre rispetterà un giorno di silenzio. Riprenderemo le pubblicazioni il 23/04).

Melania Valenti





[1] https://www.vatican.va/content/francesco/it/messages/urbi/documents/papa-francesco_20200412_urbi-et-orbi-pasqua.html

[2] https://www.vaticannews.va/it/papa/news/2024-11/lettera-papa-francesco-ai-poeti-libro-versi-a-dio.html


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