INTERMITTENZE - Alba Gnazi - Strett'al vento
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Alba Gnazi |
Strett’al
vento
Il
mulino ha il cuore stretto al vento.
Don Chisciotte non correrà mai abbastanza.
Sempre vedrà un cuore battere nel vento,
sempre penserà che sia il suo.
*
Sei
tu il muro
Sei
tu il muro
che resiste sotto le crepe,
sei la crepa,
il tempo di assesto,
l'abitudine che lo dimentica
la vernice, sei, la mano
che un giorno costruì il muro
e in cerca di fiato
un altro giorno vi si posò
sei lo scarabocchio e la sua cornice
il poster e lo scaffale,
sei la musica e le voci
che lo hanno ninnato e avvolto,
attraversato e scosso
sei la mazza che lo scalfisce,
che lo colpisce e svelle,
lo finisce
sei il segreto strappato alla tela
sei il ragno nel buio di lato
sei il lato cieco di ogni buio
quello in cui ti infili tu
che sei il ragno e il buio
e sei la tela e la crepa
un corridoio di luce, una scusa portante
che tiene su il muro, il tetto, la casa,
le crepe dentro
e tutte le stelle più su.
*
Miraggio
Come al termine di un viaggio
echi naufraghi lacerano ciglia socchiuse
nell’odore del giorno già denso sul viso
tutto inerme ancora e fitto
di annunciate consuetudini,
di quotidiane, stanche ruggini
per essere mai diventata
per non essere mai stata
greto di gioia, limpida campagna,
brava a far presto –bensì
padre di scavo,
sagoma di un pretesto
cercato in pieno sogno,
puntello premuto tra il respiro e un Sì
acceso negli occhi,
in un morse di soli silenzi per dire
Eccomi, ora sai
con le braccia come dopo un naufragio
il dolcissimo miraggio
di non cadere più.
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