NUGAE - Doris Bellomusto - Corpo di donna

 

Doris Bellomusto


Corpo di donna

Del corpo non mi accorgo

se non porgo attenzione

al Dolore e al Piacere

due bari da osteria

impostori da sempre

li smaschero piano

con mano paziente

e chiedo perdono

per la disattenzione.

 

Sento un bacio fra le scapole

forse

mi hanno regalato un paio d'ali.

 

Cosa vuol dire per me essere donna?

Essere donna è avere questo corpo fatto di lune; avere odori ora dolci, ora aspri; sentirmi fatta di terra e sporcarmi le mani e annusare l'odore della primavera.  Ho cent'anni un'ora al giorno e poi quarantacinque e poi venti e poi ancora dieci. Concedo spazio alla stranezza, alla bellezza, alle cose inutili.

Abitare il mio corpo di donna vuol dire per me, goccia a goccia, stillare amore: amore imperfetto, amore incerto, amore promesso, amore nutrito e affamato, assetato, arso, fragile, fresco, rumoroso o silente.

Ogni donna custodisce la luna nel ventre e quando la luna è piena io resto attenta a due sole cose: al mio corpo, confine e limite del mistero buffo che mi tiene in vita e al non sapermi dare mai per intero né pena né gioia.

Quando la luna è piena prego che niente si spezzi; nessuna ferita mi sciupi la pelle; non una sola promessa possa essere infranta; ogni corpo a me caro stia bene; tutte le cellule del mio corpo persistano, nel tacito accordo con la vita che le mantiene accese.

Se mi vedo intera, nei miei 45 anni, vedo terra sterile, sudo e tremo, vedo una mortale creatura di legno e rame, albero divelto, consumata pietà nell'ora del vespro. Sono niente e niente voglio.

Attraverso la soglia del mondo chiamando i miei demoni a raccolta, cantiamo insieme canzoni leggere leggere e, fingendo di pregare, strappiamo il velo al cielo che ci inganna. Solo le nuvole conoscono l'amore, sanno che non ha corpo né colore.

 

Ma io non devo credere alla fatica che farò, la farò a poco a poco e non mi accorgerò delle rughe. Non hanno senso alla mia età le fughe, gli evitamenti, gli espedienti. Dovrò dire addio alle maschere che ho già indossato. Non c'è da aver fiducia nel futuro né da credere vero il passato. Devo avere fede in quel che sono e che divento. Devo credere al mio corpo, avere fede nelle mie cellule. Non devo credere alle paure, devo abbandonare l'illusione molesta che il bene sia sempre altrove dall'istante. Devo credere ai secondi e ai minuti. La vita si costruisce nel tempo piccolo che non misuro.

 

E poi c'è da rilassare i muscoli,

la mandibola, la cervicale

distendere schiena

tendere le braccia al cielo

ascoltarsi, ispirare, espirare

espiare la colpa di essere vivi

radicarsi

assolversi

affrancarsi

affiancare chi ci ama

amare, restare, andare, tornare

fluire, scorrere, sfociare a mare

essere onda e carezza

cantare la muta canzone del vento

trasumanar


Commenti

  1. Magistrale! Grazie per aver saputo mettere nero su bianco queste sensazioni comuni a molte di noi

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  2. Grazie di cuore della tua attenzione, sono molto lieta che in molte vi siate riconosciute ♡

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  3. Molto interessante questo tuo corpo di donna , ti accompagna con naturalezza nella tua anima

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    1. Il corpo ci attraversa e nello stesso tempo è il guscio di lumaca che ci accompagna nel viaggio. Grazie di avermi letta con attenzione

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