INTERMITTENZE - Alba Gnazi - Tre inediti
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Alba Gnazi |
Decidi cosa far vedere
oggi
a quelli che solo passano
e a quelli che si trattengono,
ai lasciati, ai sepolti, ai cani
che perseguitano ossi;
ai sospesi su uno strascico
d'armi, su uno strascico d'anni
come
lievi cerchi d'aria
che si muovono appena
a chi insegna e a chi ride,
a chi serra palpebre e voce,
a chi snuda e perisce,
a chi ferisce,
a chi asciuga;
fai una scelta di faccia e di diniego,
considera il germoglio, aspetta.
Piano ogni nebbia si dilegua.
***
forse c'è un mese ombra
nel calendario
un mese di albe
sparse in spore d'aurora,
ore aeree a peso zero,
vento inerte causa e meta
un mese in orbita
di lato al tempo
tra macchie arboree
e grani di stelle,
nel diurno silvestre
mediterranee fioriture
voci intessute di storie
quand'è tempo di tornare
dove il vuoto si specchia
nel sonno intatto primordiale
un mese fecondo, in sé compiuto,
dove solo si nasce,
solo si è,
come
ottobre, caduto dall'estate
(ottobre che mi ha dato una figlia
e tolto il padre);
e se non esiste
può darsi si possa fare,
metterlo in lista
tra l'idea di amare meglio,
darsi tregua,
perdonare
aspettando l'alba
di un mese che scintilla
in cui nessuno manca
in cui ogni vita è
sentire suonare alla porta
correre ad aprire.
***
Per le parole che non sono
riuscita a essere.
Per il presente
che dimentico di imbracciare.
Per come sposti
via
dagli occhi i capelli.
Per i tuoi occhi nudi.
Per le carezze che sono
sul punto di dare.
Per la mano sospesa,
ancora lì.
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