Melania Valenti - Quale vita, si chiama vita? Ciao, Pierluigi

di Melania Valenti


La vita…ma quale vita? Quale vita, si chiama vita?

Quella interiore? Quella che, ora dopo ora, trascorre in fretta, mentre l’anima si mette di lato? Quella che dedichiamo ai figli chiamandoci padri o quella che viviamo sui tasti di un telefono mentre le nuvole corrono via…

Non è la prima volta che succede, ed ogni volta rimango attonita come davvero se ne andasse lontano qualcuno che avevo vicino.

Ieri, aprendo il social che ci aveva messi in contatto, apprendo che Pierluigi Aristei non è più tra noi. Sbigottita, mi ammutolisco, annientata ancora una volta dall’inspiegabile vicinanza che provo con chi mai avevo visto di presenza ma che sentivo vicino nel delicato modo di stare tra noi. Poeta lo era di certo, mi piaceva il suo modo sincero di esprimersi in versi e, da ciò che si intravedeva, anche di stare al mondo.

Non desidero aggiungere altro. Mi metto da parte e lascio questo spazio alle sue parole, che, molto più delle mie, parlano di un’anima gentile che se ne è andata.

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“È un darsi sempre

l'amore

è un prendersi”.

 

“Si fa sera la sera,

ma la notte è diverso.

Rende appieno

l'idea

che qualcosa si è perso”.

 

“Tu sei come

un cielo azzurro

dopo una pioggia

che ci voleva.

Tu resti tempo,

tu rimani luogo”.


“Mi sono perso pagine,

ammirando fiori.

Ma ho riletto profumi

che non avevo scritto”.

 

“Scese il sole

una volta

e mi disse piano,

lentamente, chiaro,

fino a scomparire.

Poi riapparve.

E non ricordo ancora

se aggiunse altro”.

 

“In alto

ho parlato d'amore

con gli angeli.

E non sapevo

che si potesse fare.

In basso

ho discusso

con diavoli e demoni.

E non pensavo

che si potesse dire”.

 

"Troppo vicino

il tempo

che ti vedevo vivo.

Così distante,

ancora,

io non ti sento morto".

 Pierluigi Aristei

 

Ciao, Pierluigi.

 

 


 

 

 

 

 

 

 


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