Melania Valenti - “Se mi accogli, costruiamo insieme per vivere come fratelli”

 

di Melania Valenti




Oggi vi parlo di persone belle. Oggi vi parlo di cose che allargano il cuore. Oggi vi parlo di ragazzi, di scuola e di insegnanti.

I ragazzi, se catturati con interesse, se messi a parte di un progetto di vita e non di un singolo anno scolastico fine a se stesso, se coinvolti con il loro linguaggio, se soprattutto stimolati e incoraggiati con un sorriso e una pacca sulle spalle, oltre che guidati con polso fermo per indicar loro la via, invece che essere spremuti come limoni, che a furia di strizzare rimangono asciutti, i ragazzi, dicevo, sono la parte migliore di ciò che rimane di noi. Sono davvero il nostro futuro, sono la speranza che non sia tutto definitivamente perso. 

Io ci credo ancora. E, come me, ci credono altre splendide colleghe che ho avuto la fortuna di incontrare sulla mia strada e che adesso mi pregio di considerare vere Amiche.


Chiara Crifò, docente di Lettere, e Agata Barbagallo, insegnante di Inglese, con la collaborazione delle docenti Nunzia Pappalardo, per il supporto artistico, Raffaella Maltese e Renata Ardini, tutte insegnanti della Scuola Media Statale Quirino Maioranadi Catania, sono le referenti di un progetto che ha portato gli alunni della classe Terza I, nonché miei ex amatissimi alunni, a vincere ex equo il prestigioso Concorso “Testimoni dei diritti – edizione 2023” con il progetto dal titolo Se mi accogli, costruiamo insieme per vivere come fratelli”.

L’intera classe, durante lo scorso anno scolastico, ha condotto un percorso di approfondimento sulla Dichiarazione universale dei Diritti Umani, che il 10 dicembre appena trascorso ha compiuto 75 anni. In particolare, si è soffermata sull’Art.14, che si concentra sulla condizione di rifugiato e sul diritto di asilo internazionale. 

Il progetto ha visto la luce attraverso varie tappe di studio e di realizzazione pratica, dalla composizione di una poesia* sui migranti, poi letta e consegnata al presidente del Tribunale dei minori, dott. Roberto Di Bella, all’organizzazione di una conferenza stampa in cui i ragazzi si sono trasformati in veri oratori al cospetto delle autorità di Questura e Tribunale di Catania, all’allestimento di una mostra di disegni sull’argomento, alle interviste on line ad un rifugiato somalo, a visite e incontri con associazioni di volontariato operanti nel settore. 


*(poesia della classe sui migranti)

PER CAMBIARE IL MONDO BISOGNA ACCOGLIERE LE STORIE

Sono un fuggiasco.

Scappo dalle bombe.

Non ho una famiglia.

Non ho più nulla.

Ma sono vivo e voglio vivere.

Allora corro.

Per il mio pezzetto di gioia.

Corro via fino a sfiancarmi.

Poi dormo, come morto.

Ma mi sveglio e corro ancora.

Finalmente vedo il mare.

Europeo, ti propongo un accordo di pace.

Esso durerà a lungo:

a te dono le mie braccia e le mie mani

per i tuoi investimenti fortunati.

Accoglimi.

Non te ne farò pentire.

Solo se tu dovessi rimanere deluso,

dopo due anni potrai chiedermi di tornare.

(Le bombe nel frattempo avranno smesso di cadere?)


Per comprendere più da vicino, ho rivolto alcune domande alla prof.ssa Crifò.

-Come mai ha voluto partecipare, tra tutti i possibili, a questo concorso?

A me e alla mia collega Agata Barbagallo, docente di inglese nel mio consiglio di classe, è piaciuta l'idea di sceglierlo, tra i tanti progetti offerti dal Ministero dell'Istruzione e dal Senato, per via delle interessanti tematiche che trovavano riscontro nell’ambito della programmazione all'interno dell'Educazione Civica.

-Come mai ha scelto di trattare soprattutto l’Art. 14? 

Beh, l'articolo quattordici è relativo al diritto d'asilo; il tema dell'accoglienza dei migranti non è mai abbastanza approfondito alla scuola media, ed io ho una certa conoscenza del fenomeno per via di esperienze passate con l'insegnamento a migranti stranieri. Ogni insegnante fa bene ciò che gli piace e ciascuno può e dovrebbe insegnare solo ciò che sa e solo ciò che gli sta a cuore.

-Come hanno accolto i ragazzi l’idea di partecipare al Concorso?

I ragazzi della classe sono entusiasti in qualunque occasione... Si sono appassionati soprattutto durante gli incontri e le interviste ai due giovani, Gadura e Idil, due ragazzi somali, il primo intervistato online su Zoom da Malmo, in Svezia, dove vive e lavora. Lo avevo conosciuto ai tempi del mio volontariato qui, era richiedente asilo e persona incredibile.  La seconda ragazza, Idil, vive tuttora a Catania ed è mediatrice in collaborazione con il Centro Astalli. Altro momento che ha molto suscitato entusiasmo è stato in occasione della realizzazione della loro conferenza stampa.

-Qual è il ricordo più bello, secondo lei, che porteranno nel cuore?

Terranno il ricordo dei ragazzi stranieri con gli occhi lucidi capaci di aprire per loro un piccolo spiraglio della loro innominabile storia di viaggio e perdita. E poi ricorderanno di certo il rosso delle poltrone di Palazzo Madama, tutte per loro per un intero pomeriggio! 



I ragazzi, infatti, accompagnati dalle insegnanti di riferimento, dal sostegno dei genitori, tutti sempre molto partecipi durante le varie fasi, e dalla Dirigente scolastica dott.ssa Gisella Barbagallo, a coronamento del loro impegno e dopo tanto lavoro e studio appassionato, sono stati premiati con una targa e il viaggio a Roma per ritirarla; la premiazione è avvenuta all'interno dell'Aula del Senato della Repubblica italiana lo scorso 11 dicembre, alla presenza della Vicepresidente del Senato, Maria Domenica Castellone, e della Presidente della Commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani, Stefania Pucciarelli.


Fin qui, il racconto di un progetto scolastico di pregio, di ciò che dovrebbero essere sempre Scuola e Insegnamenti. 

Ai ragazzi, il resto di una vita piena di solidarietà, condivisione, accoglienza e molta passione, con il ricordo di una cosa bella vissuta grazie all’entusiasmo che ancora scorre anche nelle vene di molti adulti.





Commenti

  1. Ho realizzato diversi progetti, come insegnante di scuola media e poi di liceo. I ragazzi sono meravigliosi, quando coinvolti, seguono, anzi trascinano gli insegnanti per sentieri ricchi di novità.

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