Nel Nido- di Doris Bellomusto

 

di Doris Bellomusto

Finestre, scale, sedie, quadri, libri, soprammobili, piastrelle e pavimento, carta da parati e lampadari, tutte le cose hanno fanno a gara a raccontarmi chi sono. Non sono io che saluto per prima, sono gli oggetti che prendono vita, mi prendono per mano e mi parlano con allegria e nostalgia di un mondo che non esiste più. È passato tantissimo tempo, ma io sono intatta. Non ho perso niente, ogni minuto a via Lerge 11 è diventato battito del cuore. Tutto quel tempo si nasconde fra i miei capelli, sulla mia pelle, nelle mie viscere, fra queste parole. Dora è ovunque. Fuori dagli schemi e dai ruoli. A via Lerge ho imparato la fatica e l'orgoglio della visceralità, somiglia alla sincerità ma è più forte. Scivolo fra i ricordi e resto in ascolto dei miei demoni buoni. 


Si annida nella schiena

la stanca voglia di un salto 

in alto.


Si annida nelle ossa 

la solida volontà 

di andare altrove

lesta o lenta,

attenta. 


Si annoda ai capelli 

il soffio del vento,

ti sento

ti chiamo: 

- Dora, chi siamo io e te? 

- Una nonna, una nipote, due donne. Due vite. 

- Io ti indosso, come un vestito cucito su misura, mi insegni a ridere di me e a commuovermi. 

Sei una domanda appesa al cuore, una risposta fra l'ombelico e la gola. Sei nido e sei nodo. Si annida o si annoda l'amore?

- È mare aperto e si attraversa in volo. Lasciando il nido come fanno i gabbiani. Stringendo nodi come sanno i marinai.


L'amore per me è da sempre oro e petrolio, terra bagnata, mare di notte. 

È un caffè sospeso. È catrame sulla strada. È carbone nel braciere. Io vengo da un amore lontano nel tempo, imperfetto e longevo come l'amore sapeva essere nel dopoguerra. Lui vendeva carboni, lei gli scaldava il cuore, il ventre, la casa e cresceva quattro figli secondo le leggi "nuove" della sua coscienza, che li voleva emancipati e pari in dignità e diritti. Io appartengo a questa storia e per questo brucio piano piano i miei sogni e mi scaldo i piedi e il cuore al fuoco sacro dei ricordi. 


Lui Francesco, lei Dora. 


L'amore si moltiplica di cuore in cuore, di generazione in generazione si ereditano pensieri e sentimenti. Tutto ciò che so dell’amore io credo di averlo imparato a via Lerge 11. 

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