Anna Spissu - La lingua misteriosa della poesia

 

di Anna Spissu


Faccio parte dei molti che condividono il verso della nota poesia di Wislawa Szymborska nel punto in cui afferma di non sapere che cos’è la poesia: “ma io non lo so, non lo so e mi /aggrappo a questo/come all’ancora di un corrimano. “

Nessuno sa, o meglio, quelli che affermano di sapere con certezza, sono destinati a essere smentiti, prima o poi. Eppure tutti cercano, tutti cerchiamo. Questo è naturale, ovviamente, dal momento che la poesia, per sua stessa intrinseca natura, ha a che fare con il mistero e il suo svelarsi.

Il punto però, e considero la cosa estremamente affascinante, è questo: e se provassimo a pensare di non essere noi a cercare la poesia ma fosse la poesia a cercarci? Per spiegarmi meglio parto da una frase di Andrea Zanzotto: “Quando mi viene voglia di scrivere poesie, il primo verso viene da sé, però io mi ritraggo. Ne ho paura. È come se tutto stesse per crollare”.

Parole che conducono ad alcune considerazioni/domande: da dove viene (da sé) quel primo verso? Chi lo produce? Una miscela “esplosiva” dei nostri neuroni, sentimenti ed emozioni hanno prodotto quel primo verso che avanza come una lanterna nel buio, illumina, ma fa anche paura perché arriva da una “terra sconosciuta”. Sono parole, emozioni, visioni e intuizioni che risalgono alla superficie del mondo del conscio e producono la sensazione che questo stia per crollare. 

In un certo senso c’è bisogno di difendersi per riuscire a trovare l’equilibrio tra il conscio e l’inconscio, tra la profondità dell’abisso dove ha casa il mondo del sogno e la realtà. Non è una lotta facile e neppure così scontata. Ci vogliono coraggio, pazienza e umiltà di ascolto, tutto riassunto nella celebre frase di Garcia Lorca: “la poesia non cerca seguaci ma amanti.”, che vale a dire che servono proprio quel coraggio e quella passione lì che hanno gli amanti, quella particolare capacità di farsi travolgere dall’amore per leggere e scrivere poesia

Detto questo, io sono un’amante. E voi?  



Commenti

  1. Bellissima e intensa riflessione. La poesia arriva con un verso imprevisto e se da una parte vogliamo afferrarlo e proseguire dall'altro ne abbiamo timore..come se arrivasse da sfere misteriose e sacre...L'impegno di chi acrive poesia e di esserne all'altezza.

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  2. Giusy Frisina02/01/24, 13:08

    Chiedo scusa, esco dall'anonimato del messaggio precedente...volevo solo aggiungere che deve preferirsi essere amanti e non amati ...e' il messaggio dell'amore platonico ovvero della follia amorosa del Fedro.

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