CASA POESIA - Entronautica - Emanuela Mannino
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| Emanuela Mannino |
Desidero,
oggi, presentare brevemente, un libro interessante letto qualche anno fa, Entronautica
(vincitore del Premio Navarro), a cura dello scrittore Gino Pantaleone,
Edizioni Ex Libris- Collana Le Perle (2019).
È un
periodo in cui mi domando, se continuare a scrivere di poesia e di poeti oppure,
semplicemente, se “limitarmi” a scrivere versi. Ha senso proporre il proprio
sguardo riflessivo, in questo marasma di voci poetiche, contributi teorici,
meriti - più o meno - decretati, smarrimenti? Non sarebbe meglio tacere, sparire
per un po’, far perdere
quasi le tracce? Al massimo, “osservare?”
Talvolta,
cerco risposte davanti al buio o di fronte al mare azzurro da contemplare, poi rientro
in me. Cerco la voce di altri scrittori, cerco conforto in riflessioni poetiche,
desidero ancora confrontarmi, e accade, che in alcuni si possa ritrovare la
motivazione per proseguire il percorso poetico in più modi.
Credo
che la poesia sia disvelamento e, al contempo, ricerca di Senso, e che per “sentire”
profondamente, occorrano momenti di lettura antologica, che concernano contributi
poetici di una grande varietà di poeti, indipendentemente dalla loro notorietà
o validità letteraria presunta o preannunciata.
Poesia
è anche collettività, Inconscio collettivo: ritmi esistenziali, scene
universali, intreccio e rottura di senso, “dal dentro, al fuori, e viceversa”.
Credo
che prima di fare
poesia teorica, sarebbe interessante provare a vivere in poesia con
stupore vergine, curiosità bambina, sospensione del giudizio, entro ritmi
vitali rallentati, nel silenzio, nella cura della memoria, con una certa dose
di grinta e, perché no (?) con un pizzico di fatalismo.
Credo
che Meta-poesia come speculazione Ego-riferita non serva molto alla poesia né
all’Umanità. Ed invece, a un certo punto, lo scuotimento intrapersonale di considerazioni poetiche e la
connessione discreta con altre menti e anime, sia linfa vitale: “Io percepisco poesia, anche tu - Ti ascolto” -
come un continuum
vitale- un filo invisibile che con più forme
linguistiche- ci riguarda tutti- poeti e non poeti.
Lasciare
spazio alle riflessioni altrui, è quello che intendo fare oggi.
Iniziando oggi, e proseguendo con i prossimi contributi su Finestre Lit-blog, scremerò ciascun apporto entronautico, come una Finestra aperta ad altre Finestre, in un comune vento di desiderio ermeneutico, di accoglienza, ricezione e dono. E chissà, cos’altro ancora…
Prenderò spunti da alcuni stralci antologici, lasciando che sia il lettore
curioso a voler approfondire questo volume, a farsene un’idea, a cogliere del bello
e dell’utile, a porsi in ascolto, anch’egli come affamato conoscitore Entronauta. Entronautica è un’antologia
che merita molta attenzione per la varietà e il valore dei contenuti, per la
fruizione agile degli stessi, grazie a un sapiente progetto grafico con annessa
impaginazione a cura di Carlo Guidotti, giornalista, scrittore, editore della
Ex Libris.
“Entronautica è il resoconto di un viaggio dentro sé stessi, effettuato mediante l’incontro con quattordici fra i più valenti poeti contemporanei. Quattordici interviste e altrettante antologie che ripercorrono il senso profondo della poesia e della sua essenza, così spesso dimenticata ma così indispensabile, oggi come ieri. Ad incontrare gli autori, e sé stesso, è Gino Pantaleone, poeta e scrittore vincitore di numerosi premi letterari, che affronta questo ardito viaggio “verso una terra infinita di vaste lande, folte foreste, sconfinate praterie, insidiose giungle, profondi crateri, smisurati deserti”. Ascoltando i racconti l’autore ha saputo cogliere urgenze, inquietudini, ricordi e vaghe risonanze, scavando le pareti dell’anima la cui esistenza diviene immortale grazie alla poesia, facendo così del poeta, il risultato dei meriti di un’esistenza esteriore, anteriore ed interiore, di un’alta cultura introspettiva che ha la capacità di far gustare il sapore della bellezza. I dialoghi e i testi contenuti sono di:
Franca Alaimo, Maria Attanasio, Anna Maria
Bonfiglio, Rossella Cerniglia, Carmelo Fucarino, Aldo Gerbino, Elio Giunta,
Ester Monachino, Guglielmo Peralta, Nicola Romano, Tommaso Romano, Emilio Paolo
Taormina, Stefano Vilardo e Lucio Zinna.”
(Fonte: https://www.edizioniexlibris.com/2019/03/24/entronautica/).
Il termine Entronautica
rimanda all’altro termine Entronauta,
neologismo coniato dal giornalista e scrittore, Piero Scanziani che nel
1969 pubblicò “Entronauti”, un
racconto di viaggio, religioso e filosofico, alla ricerca di risposte
esistenziali di cui gli Entronauti, che sarebbero dotati di Immortalità, rappresentano
i viaggiatori alla ricerca di conoscenza.
L’antologia
Entronautica, Conversazioni
sulla Poesia, si focalizza sulla ricerca di senso
poetico nel mondo. Entronautico è il viaggio interiore poetico di quattordici
tra poeti e poete(sse), che rappresenta per ognuno un pensiero poetico sulla Poesia, sul
significato di essa, rispondendo a molte domande interessanti poste dal
curatore dell’antologia, Gino Pantaleone. Per ogni contributo antologico,
all’interno di ciascuna sezione con specifico titolo, ritroviamo delle vere e
proprie perle di pensiero, sentimenti, versi, corredati da Biografia letteraria
e Referenze critiche. Lo stesso Gino Pantaleone, si è nutrito profondamente di
questi confronti con poeti e poete(sse) più o meno conosciute vis a vis, dichiarando
nell’accorata Introduzione (cit.): il Poeta è il
risultato dei meriti di un’esistenza esteriore, anteriore ed interiore, di
un’alta cultura introspettiva che ha la capacità di far gustare il sapore della
bellezza. Capii che,
come gli esseri umani hanno i loro atteggiamenti, la Poesia ha i suoi andamenti
legati alle capacità e alle virtù (…).
E a conclusione
dell’Antologia, ancora: “(…)Come ho scritto nella mia introduzione, è stato
un gran bel viaggio, difficile, sfiancante, ma un gran bel viaggio formante e
formativo che rifarei volentieri alla luce della diversità di personaggi in
termini di carattere e pensiero, che alle stesse domande hanno dato risposte
spesso simili, a volte completamente differenti, ma comunque tutti confluenti
in un Amore spropositato per i versi urgenti e necessitanti e nella condivisa,
consumata, ma vera affermazione, che la Poesia è Bellezza”.
Oggi
iniziamo dalla prima autrice in antologia, la poetessa e critica letteraria Franca
Alaimo, nella sezione Il nutrimento
e la Poesia.
Franca
ci delizia con il racconto sulle origini della propria Poesia, esprime pensieri
su alcuni grandi poeti, narra di come e dove nascono i suoi versi, esprime
argute riflessioni: “La
sensibilità, di fatto, non assicura da sola la possibilità della Poesia”. Definisce la Poesia:
(…) “La Poesia
comprende non solo tutto il visibile, ma anche l’invisibile, non solo tutte le
lingue, ma anche il silenzio, non solo la vita del singolo, ma quella
dell’umanità intera.
In ogni caso, è la forma espressiva più sintetica
e per questo motivo più capace di mirare all’essenza delle cose”
Franca
risponde alla domanda di Gino Pantaleone, sulla Trascendenza della parola.
Alla domanda se siamo tutti
poeti, Franca dichiara essere difficile la domanda stessa, “forse perché si
basa su un equivoco di fondo. Per poetico, spesso si intende tutto ciò che, per
la sua oggettiva bellezza, sia in grado di sollecitare una reazione emotiva”
(…) essere poeti è altra cosa: significa passare dalla dimensione emotiva a
quella letteraria, facendo un certo uso della parola (…)”.
Per Franca “La
Poesia è come un rito di iniziazione alla vita (…)”.
L’autrice risponde poi
alla domanda sul tipo di poesie scritte, dicendo di essere molto variegata; “per
esempio, moltissimi anni fa ho pubblicato un libro imperniato sul conflitto
arabo-israeliano, che è ancora attuale e non solo, purtroppo, per l’argomento
affrontato, ma per quella messa in rilievo del carico di dolore, morte,
crudeltà e pietas, orrore e speranza che ogni guerra suscita (…)”.
Circa L’insidia
della Poesia libera, altra stimolante domanda di Gino Pantaleone, l’autrice
sostiene che sia difficile trovare una poetica comune, non esistendo scuole
poetiche che prevalgano sulle altre. “Mai come oggi mi sembra che il poeta
sia assolutamente libero di trovare il suo stile personale e imporlo” (…)
D’altra parte Alaimo
argomenta su come la poesia libera sia pratica insidiosa rispetto a
quella che ubbidisce a regole precise.
Alla domanda se L’eternità
della Poesia. Finirà? Alaimo risponde: “No, non credo (…)”.
E alla domanda circa La
cultura per trovare il proprio stile risponde: “(…) la Poesia è un dono,
una malattia, dice Maria Grazia Calandrone, che nasce insieme a te ma, se poi
esso non viene sviluppato attraverso il confronto - con gli altri poeti, resta
allo stato potenziale e non dà frutti maturi. (…)
Sugli Editori Franca
esprime un parere crudo e flessibile al contempo, indicando poi i luoghi per
lei ideali di incontro e un parere sull’oggetto libro.
Infine, l’autrice cita
autori di poesia e prosa viventi e non, che ama particolarmente.
Seguono alcuni
componimenti di Franca Alaimo. Ne ho scelto uno per voi.
La visitatrice
Ecco la mia
visitatrice che ritorna e mi offre
le mani di latte,
odorose di capra. I fiocchi
di neve, cadendo uno
ad uno sul capo
le fanno stellari
trasparenti di ghiaccio.
Nelle tasche della
ruvida gonna conserva
le bacche più amare,
ma il suo petto canta
le canzoni aurorali
della sua prima giovinezza.
Lei cammina sulla
strada del sogno nella luce
sgorgata dalle
palpebre chiuse, e mi sembra
che i suoi passi
leggeri tra gli arbusti innevati
mi parlino una lingua
straniera. O notturna -
la chiamo - O mia
perduta! Ma lei tace chiusa
nella sua saggezza. Ha
il ricordo delle cose
anteriori e di una
bimba fresca distesa
sotto gli alberi di
noccioli. Perché lei è fatta
di sogno, di nebbia e
di soffi di cielo, e non più
possiede un corpo, ma
una chiarità di madreperla.
Però anche così, la
silente, la purissima, è
tra tutte le visioni
la più dolce da guardare.
Da Sempre di te
amorosa, Lieto Colle Editore.



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