DOVE RESTA LA LUCE - Michela Silla - Oltre il potere. Appunti sul desiderio nella parola poetica

 

Michela Silla

Oggi tutto tende a esaurirsi nella velocità e nella gratificazione immediata. Eppure il desiderio non si consuma in un bisogno appagato: è una forza che attraversa e scuote; e può spezzarci se resta inascoltata.

Parlare di desiderio è sempre più arduo: troppo spesso si elude un confronto autentico sulla sua natura e ci si limita a leggerlo come dinamica di potere o dimensione in cui si misura la distanza tra i sessi. Ma il desiderio non coincide con il dominio – è insieme luminoso e oscuro, sfugge a tale semplificazione.

Allora la poesia può costituire uno spazio simbolico nel quale il desiderio cessa di essere territorio del possesso o pura conquista dell'oggetto, ma paesaggio sospeso dove il verso tende a ciò che non ha raggiunto. E la poesia continua altresì a essere un altrove che resiste alla logica del compimento. In essa il desiderio può ritrovare la propria verità: niente è mai davvero abbastanza non perché manchi un oggetto da ottenere o un corpo da conquistare, ma forse perché il desiderio è l'inquietudine che ci rivela vivi, che testimonia la forza di essere umani.

Saffo confessava senza veli “bramo e sospiro”, lasciando che il desiderio divenisse materia ardente della lingua; e Catullo implorava: “Da mi basia mille, deinde centum, dein mille altera”, e qui l'ardore è fame che non conosce sazietà; Dante, nel Purgatorio, riconosceva nel desiderio la spinta stessa verso il divino: “In te misericordia, in te pietate, in te magnificenza, in te s'aduna / quantunque in creatura è di bontate”. E ancora, Baudelaire nella poesia A una passante, scriveva: “Bellezza fuggitiva dallo sguardo che m'ha fatto subito rinascere, ti rivedrò solo nell'eternità? Altrove, assai lontano da qui! Troppo tardi! Forse mai! Perché ignoro dove fuggi, né tu sai dove vado (...)”; Rilke poi scriveva che “desiderare è già creare”.

Sono soltanto pochi e disordinati accenni, poche voci di un discorso che non smette di rinascere in ogni lingua; tuttavia questo mormorio forse basta a ricordarci che la poesia può offrire al desiderio una casa dove mostrarsi nella propria forza – e non solo in termini di potere – e insegnarci a sostare riconoscendoci parte di un movimento più grande.







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