RONDINI - Melania Valenti - La rotta

 

Ph. Melania Valenti


Per gli avvenimenti presenti e passati, perché sia chiaro a tutti ciò che per me conta di più, perché la mia posizione non possa essere mai fraintesa, grido scrivendo, vale a dire nell'unico modo che mi permetta di essere oltremodo sincera. E grido PACE.

Nessuna bandiera, nessuna vera o presunta ragione politica, nessun credo, ideologia o nazionalità o, men che meno, motivazione economica faranno di me una persona belligerante. Non mi si fraintenda: il fuoco mi è padre, per costellazione e vulcanica paternità, e difendo a piè pari ciò in cui credo. Ma, oggi più che mai, ritengo che, per cercare di cambiare e invertire la rotta del mondo, bisogna fare ognuno la propria parte e assumere comportamenti, azioni e pensieri che siano volti solo alla costruzione di alternative pacifiche per tutti. Utopia? Non saprei, ma non posso pensarla in altro modo.

È un manifesto, il mio. Uno schierarmi, mettendoci nome, faccia e intento, una maniera di stare al mondo cercando di costruire invece di distruggere.

Condivido, per questo, testi mirabili di chi, molto meglio di quanto farei io, ha cantato la pace. O lo sgomento della guerra.

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Verrà un giorno. XIX canto

Verrà un giorno più puro degli altri:

scoppierà la pace sulla terra

come un sole di cristallo.

Una luce nuova

avvolgerà le cose.

Gli uomini canteranno per le strade

ormai liberi dalla morte menzognera.

Il frumento crescerà sui resti

delle armi distrutte

e nessuno verserà

il sangue del fratello.

Il mondo apparterrà alle fonti

e alle spighe che imporranno il loro impero

di abbondanza e freschezza senza frontiere.

(Jorge Carrera Andrade, da Hombre planetario,1957)


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Poche parole

Solo poche parole direi al tuo orecchio.

Poca è la fede dell’uomo che esita.

Vivere a lungo è l’abisso, e sapere tutto subito non è conoscersi.

Eppure lo stesso parlerei così. I miei occhi riflettono ciò che copiano:

la tua grazia, il nome, del fiume il pianto, il bosco,

l’anima da sola.

Ogni cosa vista è trattenuta. Questo dicono gli occhi.

A chiunque li veda, rispondono. Ma loro non chiedono.

Perché se poi dalla luce snodano

il colore, e dall’oro il fango

e dal sapore il suo pozzo diamante,

indietro non lasciano i baci e i suoni e gli odori;

hanno visto grandi alberi e gemiti nella pace,

il fu della fiamma e della brace, le venature

e l’oltremare, il mare buio, con le sue spine di sonno

e a riva della grazia i resti ormeggiati.

Solo poche parole mentre qualcuno tace;

quelle del vento tra le foglie, e io ti bacio.

Poche parole facili se nel tuo seno trovo commiato.

Batte l’acqua sulla pietra. Io sono calmo e muoio.

Ma direi ancora. I miei occhi ripetono ciò che copiano:

la tua bellezza, il tuo nome, il suono del fiume, il bosco,

l’anima in solitudine.

Tutto lo hanno visto e lo custodiscono. Così dicono gli occhi.

A chi li guarda rispondono. Ma non fanno mai domande.

Perché se via via prendono

dalla luce il colore, dal fango l’oro

e da ogni sapore il pozzo lucente,

non ignorano baci, né sussurri, né profumi;

hanno visto alberi grandi, silenzi sussurrati,

focolari spenti, brace, vene, cenere,

e il mare, il mare in fondo, con le sue spine lente,

resti di bellissimi corpi, che le spiagge restituiscono.

Poche parole, mentre qualcuno taceva;

quelle del vento tra le foglie, mentre bacio le tue labbra.

Parole limpide, mentre dormo sul tuo seno.

L’acqua risuona sulla pietra. Intanto, immobile,

sono morto.[1]

(Vicente Aleixandre,da Poesie della consumazione, 1968

-Trad. mia-)

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Protesta

Il ricordo della mia infanzia

è guerra. Un motore

nel cielo si avvicina

alla mia testa,

i giocattoli diventano mostri.

Aiuto! la mia bambola è stecchita.

Nello stesso tempo la sua giovinezza

fu senza progetti d'amore,

di casa e figli sani.

Purché ci fosse un uomo,

in qualche sera, tutto per sé.

Ah, un bacio.

Mentre il pane per domani

fu lo sgomento

della donna matura.

I figli crescevano balordi

nell'anima e nel corpo

Dio, salvali.

E la vecchia perdette la testa

davanti alle macerie,

impazzì al suono delle sirene.

Non voleva credere

che sarebbe durata.

Morire, era la sua speranza.

Ora si riparla di guerra,

a noi che, nell'euforia

della pace appena conosciuta,

avevamo fatto progetti

di libertà e salute eterne.

Che pazzia, tornare indietro.

(Piera Oppezzo, da Esercizi d’addio -Poesie inedite 1952-1965-

Interno Poesia, 2021)

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La Cicatrice

Che anche lei

la cicatrice

persino lei

la cicatrice

possa

un giorno

diventare

quasi

felice?

(Vivian Lamarque

da L’amore da vecchia,

Mondadori, 2022)

_____

La tenerezza tenerezza è detta

se tenerezza cose nuove dètta.

(Sandro Penna, da Poesie -scelte e raccolte dall’autore nel 1973-, Mondadori, 2019).

***

Poco più sopra ho scritto di "invertire la rotta". Non a caso ho impiegato questo termine, a indicare la mia totale vicinanza nei confronti di chi, in questo preciso momento, è per mare e naviga per portare viveri e farmaci ad una popolazione che soffre ogni oppressione sotto gli occhi di tutti. Sento che davvero stiamo vivendo un momento epocale; a seconda di come proseguirà, ci sarà comunque una svolta, e spero soltanto che Dio o chi per lui illumini la mente e i cuori di chi ha in mano il destino di tanti.

I vostri proiettili sono mortali

E nell’inchiostro della mia penna

Le vostre armi saranno annientate

E la poesia rimarrà viva.


(Dareen Tatour, da Il loro grido è la mia voce-Poesie da Gaza-, Fazi, 2025)

 






[1] Unas pocas palabras

Unas pocas palabras en tu oído diría./Poca es la fe de un hombre incierto./Vivir mucho es oscuro, y de pronto saber no es conocerse./Pero aún así diría. Pues mis ojos repiten lo que copian:/tu belleza, tu nombre, el son del río, el bosque,/el alma a solas./Todo lo vio y lo tienen. Eso dicen los ojos./A quien /los ve responden. Pero nunca preguntan./Porque si sucesivamente van tomando/de la luz el color, del oro el cieno/y de todo el sabor el pozo lúcido,/no desconocen besos, ni rumores, ni aromas;/han visto árboles grandes, murmullos silenciosos,/hogueras apagadas, ascuas, venas, ceniza,/y el mar, el mar al fondo, con sus lentas espinas,/restos de cuerpos bellos, que las playas devuelven./Unas pocas palabras, mientras alguien callase;/las del viento en las hojas, mientras beso tus labios./Unas claras palabras, mientras duermo en tu seno./Suena el agua en la piedra. Mientras, quieto,/estoy muerto.


Commenti

  1. Grazie, Melania , per queste parole . Bisogna schierarsi PER LA PACE , CONTRO TUTTE LE ATROCITÀ . Nadia Chiaverini

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