SOPRASSALTI - Laura Valentina Da Re - Dove arriva Federica

 

Laura Valentina Da Re



Mi chiedi chi sono ...da dove vengo
Vorrei dirti cosa non sono...
navigo onde maremossi e tempeste
dentro agli occhi in fondo al petto
ho sempre dipinto
in silenzio, che la solitudine mi ha presa per mano
non avevo sei anni " Samuela portò una pera" lo scrissi a scuola, ho ancora il quaderno, profuma di colori anni settanta,
e la stufa a legna dei suoi fumi
sono cresciuta guardando dalla finestra i campi di grano, i papaveri al sole, le rondini a primavera che a me anche una sola bastava
perché scrivo?
la scrittura è un segnale sui muri
la pittura è una parola oltre le righe
poi è arrivata una tigre
dove abito io?
 In questi luoghi di verde e di blu, attaccata ai rami
ho un pero in giardino, ho imparato a potare ...che la solitudine è diventata compagna di forbici e cesoie,
che la cura sta nel saper scegliere anche dove tagliare...e fa male
cosa non sono?
 Non sono poeta io scrivo soltanto
...chiamami raccontastorie,
che è quello che faccio
mentre scendo in piazza e stendo i panni
 una tovaglia con delle macchie
un grembiule nero che accarezza i polli
una fila di calzini spaiati ...ma c'è colore
Ecco la mia vita
le ferite le ho cucite a mano
tirando il filo con i denti
si è asciugato anche il volto
un sorriso che riconosce la perdita
leggo poesia come le leggo le cortecce
come guardo le formiche, come traccio linee rette tra le stelle
io sono strana, strana forte mi ha detto qualcuno ... aveva ragione, ho sempre pagato la verità come questione d'onore
...se stavo zitta ora ero tranquilla tra le signore.

Fede

Federica è una di quelle presenze che volano ma non passano. Quando la incontri, succede qualcosa dentro, in silenzio, ma in modo inequivocabile. Ti cambia lo sguardo. Ti cambia il passo.
L’ho incontrata a Grosseto, lo scorso maggio. Conoscevo il suo nome d’arte, (Johanne D’Art) ma non conoscevo lei, non immaginavo nemmeno chi fosse, davvero, Federica Pasin, quella donna la cui voce ha in sé una delicatezza rara ed insieme un’ostinazione viva, un amore che non si arrende, che si fa fuoco, parola, colore, musica.
Ricordo l’intensità del suo sguardo, quella vibrazione stellare che si avvertiva standole semplicemente accanto. Ascoltarla parlare, incrociare con lei esperienze di vita simili, soprattutto nel rapporto con il padre, è stato come riconoscersi senza bisogno di spiegarsi.
Mi ha colpita la sua purezza, il suo essere vera fino in fondo, senza artifici, senza costruzioni, Federica è così come la vedi e porta sé stessa nel mondo con una coerenza dolce, rara, disarmante. Scrive come chi ha guardato dritto negli occhi la vita, e ha scelto di amarla senza riserva alcuna.
C’è una forza dolcissima nella sua parola, un’urgenza silenziosa di dare forma alla bellezza, anche quando è difficile vederla.
Scrive per ricordare, per celebrare, per onorare, per non dimenticare. Scrive per tenere vivi i legami, uno su tutti quello con il padre, figura centrale, profondissima, che attraversa la sua opera come un respiro continuo. Ogni suo verso è un gesto di cura, ogni sua parola sembra dire: “Non finirò mai di sentire! Ed è proprio questo sentire che diventa resistenza, poesia, dono. Federica non è solo voce, è anche corpo, sfumatura, ascolto, tutto in lei è arte che accoglie, tutto in lei è un invito a guardare più in profondità, lentamente.
A seguire troverete alcuni suoi testi: non voglio spiegarli, non voglio analizzarli, voglio fortemente invitarvi a fermarvici dentro, a viverli, a lasciarli entrare e magari riconoscere qualcosa di vostro, di voi, nel suono umano e creativo della sua parola, perché Federica non si legge, Federica si ascolta, si sente e se le lasci spazio, RESTA.

*

Io sono due
ma sono anche mille
tra le stelle sgorbie e le bambole di pezza
assemblo cianfrusaglie, accumulo foglie
ho un labirinto tra la carotide e il cuore
una spirale di scale per far scendere il respiro
scrivo a impulsi
a singhiozzi dentro la pancia
ho partorito due maschi e quella me
di pura polvere.

*******************

Delle chiese ho amato la pietra, la voce che usciva dalle pareti sembrava acqua a sudare le genti...
forse era il sangue versato sulla terra tornava dai calici alle bocche
io che non ho un Cristo in croce da appendere, io che non ho nemmeno una religione ...
Di lui ho visto troppe lacrime, scavate dagli occhi degli artigiani,
ho incrociato il suo sguardo
dall'alto mi pregava
mi diceva del dolore del mondo
del peso dei chiodi
...ero bambina, sapevo ascoltare lui ma non mia madre,
mi diceva: "non toccare"
ma quel sangue dipinto era già nei polpastrelli, nel cuore che mi porto ancora dentro
Delle chiese amo il vuoto, i tetti divelti, gli alberi al loro fianco
... è una natura che ci vive dentro
un crollo di santi lungo i marciapiedi
una voce che arriva dalle crepe
un suono di cielo e di ali piccine ...
è nel volo delle rondini la mia preghiera.

******************

Nostro padre era un uomo preciso
non aveva tempo da perdere
ogni passo era calcolato al millimetro
il peso dentro al cuore la bilancia del suo
equilibrio. Aveva il fuoco dentro e le schegge negli occhi
blu; ci ha lasciato l'incudine e il martello, la
scintilla che salda i tagli, la forza delle sue
mani a sostenerci ancora.

*******************

*di tutta questa poesia
libera e spoglia tra i filari
cerco i poeti solitari

*voci aggiunte alle sembianze
alle cortecce muschiate
l'incontro con le loro danze

*graffiano i poeti dalle unghie corte
mangiano le pellicine lungo il sentiero
che la fame nutre l'anima non la morte

*di questa ragnatela finita
la luce riflette dal centro l'inizio
dal punto d'inchiostro la ferita

*è scuro il volto nella piega della mano
la carta sconvolge il ritorno alla riga
la follia che si specchia nel sano

*mente che occulta cadaveri in vista
la parola girone d'inferni caduti
dov'è il poeta in questa lunga lista?

fede

Commenti

  1. Zero Branco, quando ho visto questo nome, menzionato come località in cui Federica è nata, ho pensato che fosse un nome di fantasia. Invece esiste davvero... 'Nomen omen'? Fede ha una personalità unica, un piacere avere avuto occasione di conoscerla. Il verso (o titolo?) scritto alle elementari da Fede, menzionato all'inizio da Laura è molto armonico, spesso questa armonia si ritrova in molti versi che scrive, sempre densi di significato.

    RispondiElimina

Posta un commento

Post più popolari