FLUSSI E VISIONI - Zeudi Zacconi - "Il tempo del risveglio"
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Zeudi Zacconi |
“Il mondo è pieno di visioni che attendono gli occhi. Le presenze ci sono, ma ciò che manca sono i nostri occhi.”
(Christian Bobin, Abitare poeticamente il mondo)
“Sono vivo perché mi hanno parlato e amato. Sono vivo perché dalle prime ore mia madre e il lato piovoso della neve mi hanno parlato con amore.”
(Christian Bobin, Mozart e la pioggia)
“Ci sono in ogni esistenza alcune persone che ci aprono delle porte. E poi tocca a noi attraversarle, tocca a noi andare più lontano e passare attraverso la porta aperta, ma occorre che qualcuno ce la apra.”
(Christian Bobin, Illumina ciò che ami senza toccarne l’ombra)
***
Più vicina
di quanto non crediamo la poesia
ci dimora e siamo tracce,
siamo semi di una
costellazione di parole.
Verrà il raccolto e insieme l’ora
del risveglio, verranno lune
nuove e nuove eclissi da annaffiare.
Nell’amore torneremo
con mani buone ad abbracciare il mondo,
come piccoli giganti come dèi
appoggiati sulla terra per restare.
Verranno i tempi
attesi e i grandi doni,
gratitudine e perdono non saranno
scudi ma portali. E non varranno
un grammo in più del nulla l’odio e la violenza
ma come fiori
le memorie delle vite già passate sbocceranno,
e rivivremo
in un tempo senza tempo le infinite
dimensioni. Come mari
che si toccano e si aprono da soli vibreremo
alle frequenze delle note più lontane;
cambiando forma capiremo
senza parlare che ogni ombra è un potenziale
di luce ed ogni cosa
s’illumina soltanto se guardata. Questa magia
sarà possibile se prima
di sparire ogni forma di pensiero sarà stata
custodita come vento tra le mani.
***
“Non c’è un sapere nuovo; tutto è antico e infinito.”
(Louise L. Hay, Guarisci il tuo corpo)
Si tratta di fare ritorno alla casa della conoscenza e della consapevolezza. Di contemplare le cose piccolissime che sopravvivono al disastro del mondo silenziosamente; gli spazi e le pause in cui l’esistenza si dilata, si allarga, si trasforma e ridiventa nuova. Si tratta di aprire porte e di attraversarle; di fare un salto aldilà del ragionevole e avere fiducia nel disegno dell’universo. Si tratta di un cammino di guarigione che ha inizio nel presente, in cui l’ora è l’attimo eterno che racchiude il potere del cambiamento. Si tratta di credere che nel nostro pensiero e nella nostra parola esiste la chiave del nostro destino. E ciò che scegliamo di pensare e di dire in questo momento può creare la realtà che vivremo domani. Perché ogni cosa che trasmettiamo con la nostra mente e con le nostre parole a noi ritorna in vissuto. Si tratta di spalancare occhi e cuore e restare in ascolto. E restare in attesa che tutto ci venga rivelato e arrivi a noi senza sforzo, come attratto da un magnete che resta al centro e nulla teme. Si tratta di abbandonare ogni attaccamento ed iniziare a scorrere come acqua, a fluire con la vita e a trasformarci come ogni atomo si trasforma, come ogni singolo granello di sabbia risponde alla vibrazione del suono e ridisegna la sua esistenza in un corpo nuovo. Un corpo che s’accende al primo sguardo che su di esso si posa con la gioia della scoperta. Si tratta di tornare laddove si è diventati invisibili per essere amati. E ridipingere la tela della vita con arcobaleni. Si tratta di vivere insieme immanenza e trascendenza. Di allacciare la terra al cielo con un verbo. Di catturare un segno in una piuma che volteggia e sentire che siamo accompagnati da grandi mani. Di dissolverci con il vento e ritornare ad essere. Si tratta di visioni e di risvegli. Di radicamenti e connessioni. Si tratta di poesia.
(Disegno di Marianna Mariucci)
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