POESIE PER TRE - Stefania Giammillaro legge Umberto Fiori, Milo De Angelis, Davide Rondoni

 

Stefania Giammillaro

In questa puntata di “Poesie per tre”, un appuntamento speciale con tre tra i maggiori esponenti del panorama poetico italiano contemporaneo, che rappresentano un vero e proprio vanto per il nostro Paese anche a livello internazionale.

Per voi, in ordine di lettura: Umberto Fiori (Sarzana, 1949), Milo De Angelis (Milano, 1951), Davide Rondoni (Forlì, 1964).






Al ritorno da tutto quel viaggiare

ho alzato gli occhi

e voi mi siete apparse,

care facciate. Sembravate più vere,

e molto più che vere, a rivedervi

sopra il traffico svelto di un viale

o in fondo a uno sterrato

sostenere

la luce di tutti i giorni.


Tornare - Umberto Fiori, da “Fiori – Tutte le poesie”, Garzanti, 2024, p. 232


***


Vedi, giungono da un’altra mente,

le parole, una mente lontana che abitava

nel miele delle arnie e tra i fili

del ragno sul soffitto. Arretrano le nostre stagioni,

i passi diventano aria, sfumano gli orizzonti

del viso, nulla ci appartiene se non questo foglio

popolato di demoni.”


“Vedi, scrivo con mani di rugiada e diventa sottile

il confine tra la gioia e il grumo più buio, ta il rubino

della tua prima collana e il mio miraggio

ogni pietra prende il colore del mattino.”


“Prendilo tu,

questo fazzoletto che sa ancora di vaniglia, accendi

il rogo delle mille estati trascorse, con il tuo gesto

musicale conduci il rosa tenue

dei Castagnoni negli anni che sono rimasti

fuori dalla morte.”


“Tu che hai sentito scomparire il mondo

Dentro un colpo senza origine, tu che sei stata

un puro gemito tra le verbene, stamattina appari

in una tazza di latte e la tua

pupilla trucidata ricomincia a vedere, a poco a poco, 

raggiunge la dolce cantilena di un dialetto contadino

che pronunciamo per l’ultima volta.”


Per l’Adele - Milo De Angelis, da “Linea Intera. Linea Spezzata” Mondadori – Lo Specchio, 2021, pp. 25, 26


***


L’amore non è giusto


il ventaglio duro

splendido dei rami


si apre contro

il viola azzurro

mattini, sere


l’amore è un albero ma il fusto

s’inabissa, deve sparire

per nutrire

lo slanciato assenso che dà all’aria


e lei in un felice incendio lo incorona –


l’amore è un ragazzo che quando gli parli

fa un altro discorso

occhi di lupo bianchi, nubi


fa nascere cose che non finiscono qui


ma fuori dalla giustizia, in terra e in cielo

e brucia sempre nell’aria il suo grido,

                                                 come arde un velo




Davide Rondoni, da “La Natura del Bastardo”, Mondadori, Lo Specchio, 2017, p. 23


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