I GRANDI IRREGOLARI - Mauro Barbetti - Gabriele Stera
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Mauro Barbetti |
Gabriele Stera è un giovane “poeta” italiano (volutamente metto tra virgolette questa forma di catalogazione semplificante, in seguito capirete perché), classe '93, emigrato da diversi anni in terra francese, un expat che ha trovato la sua dimensione nell'incrocio tra varie lingue e culture, stabilendo proficue relazioni tra varie forme artistiche (musica, performance live, parola scritta, video-installazioni ecc.).
Ecco, se vi chiedete cosa potrebbe essere la poesia 2.0 di questo XXI secolo, vista a notevole distanza da questo nostro hic et nunc, Stera potrebbe rappresentare un buon esempio di tutto ciò.
Il termine “poeta” potrebbe apparire riduttivo, come riduttivo potrebbe essere assimilare la sua esperienza a forme di slam e/o di poesia orale (che pure fanno parte della sua attività performativa). Stera è anche musicista e nelle sue creazioni unisce la dimensione letteraria a quella musicale in un unicum artistico.
Gli esordi lo vedono vincitore della prima edizione del Premio Alberto Dubito (di poesia con musica) nel 2013.
Qui vi lascio qui il link per ascoltare su Bandcamp l'opera completa (3 testi musicati) vincitrice dello stesso premio nel 2016, dove si può ascoltare e notare, nonostante una certa affinità con il mondo degli slammer, la funzionalità e l'importanza della musica nell'accompagnare e sostenere il recitativo (Stera è solitamente accompagnato da una band, qui presente, con la quale collabora e si esibisce da tempo, ma non disdegna anche i “solo”) e l'assoluta dignità letteraria dei testi.
In questo lavoro si sente ancora la presenza di un io che parla, sia pure in modo dislocato e tendente a un noi, un noi che spesso coincide con la marginalizzazione giovanile, con il noi della massa senza nome e senza voce, mentre nei testi successivi la lezione di una certa “scuola francese” tesa al grado zero della scrittura, pare ben presente (ricordiamo che a lui si deve la traduzione di Emballages di Jean Patrice Courtois per i tipi di Argolibri).
Ha anche pubblicato il libro-disco Dorso Mondo (Squilibri, 2021) da cui uno dei testi è fruibile su youtube, Canzoniere, la poesia prende fiato 04 e la serie di videopoesie da vedere e leggere Fini del Mondo (Howphelia, 2021).
Si è esibito, tra l'altro, al MAXXI e al teatro Tor Bella Monaca di Roma, in diversi teatri e gallerie di Parigi e a Trieste allo Studio Tommaseo.
Nell'installazione audiovisiva “Puisque l’avenir (poiché l’avvenire)” alla galleria La Confrérire di Parigi ha disseminato diversi schermi (computer, tablet, televisori, cellulari) che diffondono “La Jétée” di Chris Marker, film culto della nouvelle vague francese e capolavoro di fantascienza. L’opera consiste in una riscrittura e risonorizzazione del film dissociando immagine e suono.
Tra le sue ultime performance: Kaspar Machine (Fondazione Merz, Torino, 2021) Rapport de Fouille, (Cité des Arts, Parigi, 2022); SUB ITA 1-2 (DAS e Ex Casa del Custode della Montagnola, Bologna, 2023), Ritornelli Generali (Klohi Fest, Ostuni, 2023).
Sempre nel 2023 ha presentato a Bologna ai margini di un convegno-studi organizzato dall'ateneo felsineo la performance […] bipedi scarabei, tratta dal ‘Tiresia’ di Giuliano Mesa assieme a Francesca Nardi e Toi Giordani.
Può essere un valido esempio dell'attuale poetica di Stera questo estratto da un work in progress molto interessante e complesso presentato agli Stati complementari della poesia (Roma, 2020) e intitolato La filatura del rame.
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