VERTIGINI - Patrizia Baglione - Su Moka, 42 chicchi di caffé (Selvatiche edizioni, 2024)
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Patrizia Baglione |
“Il viaggio mi ha dato slanci / la forza di sogni verticali”. Ho già parlato di Moka in passato, ma oggi che la conosco più da vicino, non posso che restare rapita dalla sua passione per la parola e le piante selvatiche. Due cose che anche io amo profondamente. Ma torniamo all’opera.
Moka ha lo sguardo da sempre curioso. Si avvicina alle cose con gli occhi di bimba; indaga. Nei suoi testi - brevi e concisi - viene fuori tutto quello appena detto. “Raccogliere la lavanda a memoria del tempo” - e ancora - “Con le tue matite colori/ il mappamondo delle mie nevrosi”. E poi ancora piante, boschi, pelle e sogni.
Quanto autunno stringi
tra le mani screpolate,
ferite da riempire d’oro
per onorare il tuo dolore.
C’è inevitabile poesia in quest’opera. Perché Moka se la poesia non c’è, se la inventa. Quando la trova, la ricama con un filo d’oro; quando manca, sente di poterla immaginare sotto gli arbusti, tra i fili d’erba. “La poesia vive nel retro delle case/ nei viali dei pensieri/ spezza l’abitudine/ incide, intaglia le parole”.
L’epicentro del dolore
è profondo chilometri,
è infilare stivali più grandi
cercando di imitare i passi,
è l’ultima immersione
nella serenità, prima dell’abisso.
Moka ha occhi penetranti, quelli che se li incroci una volta, non li dimentichi più e senza timore scrutano pure l’indicibile, per portarlo nel mondo del possibile. Una sorta di ridimensionamento. Pure del dolore. Ed é proprio questo - a mio avviso - ciò che rende forte la sua scrittura. Questa ventata soffice e cristallina, capace di alleggerire anche la nebbia più fitta.
Moka (all’anagrafe Monica Zanon) dice di essere nata dalla miscela del suo caffè preferito: l’inchiostro. È indigena di Solcio di Lesa ed è cresciuta nell’azienda agricola dei genitori, contesa tra il verde della collina e il blu del Lago Maggiore. Perito meccanico, per vent’anni ha lavorato nel campo degli elicotteri. Durante gli studi tecnici ha incontrato la Poesia e grazie a lei ha trovato il suo modo di comunicare. La parola poetica è necessaria per comprendere se stessa e il mondo. Vita e Poesia sono inscindibili. Nel 2014 ha fondato l’Associazione Licenza Poetica, insieme ad alcuni amici. Attraverso l’associazione ha ideato, organizzato e promosso diversi progetti, oltre alle sette edizioni del Concorso Poetico, Letterario e Fotografico, di cui ha curato anche le antologie. Crea e collabora all’organizzazione di eventi letterari, come la Fiera del Libro di Cremona.
Ha diverse pubblicazioni all’attivo, tutte raccolte sul suo sito personale www.mokaend.com. Per quattro anni ha lavorato come curatrice di collana e redattrice; nel 2024 ha avviato la sua Casa Editrice.
Molto interessante, Patrizia! Grazie!🙏🏻❤️ anna segre
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