I GRANDI IRREGOLARI – Mauro Barbetti - GIANNI TOTI
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Mauro Barbetti |
INTRODUZIONE
Una delle personalità più multiformi e meno citate in campo letterario, forse proprio per l'estrema diramazione dei suoi percorsi artistici che lo hanno allontanato da categorizzazioni o appartenenze troppo schematiche e fisse, è stata quella di Gianni Toti (1924-2007).
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Oltre che per la poesia, Toti ha avuto interessi nel campo delle arti visive, è stato critico, saggista, giornalista, regista e uomo di televisione. Questa ampiezza di interventi e di capacità innovative gli ha fatto frequentare terreni di contaminazione fra le arti e realizzare pratiche multidisciplinari; così come il suo sapersi confrontare con le frontiere tecnologiche dei suoi anni, lo ha portato spesso ad anticipare scenari futuri, tanto che molti dei suoi scritti risultano ancor oggi attuali e/o profetici (si leggano per esempio i primi due testi qui proposti). Anche in Toti, come in Villa è possibile rintracciare un percorso che dalla linearità e uni-significatività poetica iniziale si avvicina sempre di più alla non-linearità e alla molteplicità di senso attuata attraverso un linguaggio rifondato, rinnovato e rimodulato, il cui punto di arrivo si ha, probabilmente, con le sperimentazioni poetroniche.
Attivo nel periodo in cui era in auge la neo-avanguardia, se ne distanzia ritrovando le sue più profonde radici nelle avanguardie del primo Novecento, soprattutto nei Futuristi russi con i quali, qua e là nelle sue opere, instaura un dialogo a distanza, e forse a causa di questo deve un certo oscuramento, dal quale è parzialmente uscito solo in questi ultimi anni.
Molti dei suoi materiali e produzioni artistiche sono oggi fruibili grazie all'associazione Gottifredo che, all'interno della sua Biblioteca Totiana, custodisce ad Alatri il corpus delle sue opere e al lavoro di alcuni ricercatori e estimatori quali Daniele Poletti che con la sua casa editrice Diaforia ha realizzato il volume "Totilogie”, disponibile anche liberamente in pdf sul suo sito, Francesco Muzzioli che ha raccolto vari materiali totiani in “Tutti i versi” e Sandra Lischi e Silvia Moretti che hanno curato il volume “Gianni Toti o della poetronica” (ETS ed.) di cui lascio un video Gianni TOTI o della poetronica --- Sandra Lischi, Silvia Moretti
da L'UOMO SCRITTO (1965)
(DETTO DA DIRE)
era un’epoca strana, con strane orecchie:
crescevano rumori e silenzio, complici fratelli,
tutti parlavano, anche i muti, e più i parlatori,
bastavano gli specchi delle parole a ignorarsi
il consumo saliva sui diagrammi - parole come prodotti
l’uomo era tutto detto, cancellato l’indicibile,
“che vuoi dire?” chiedevano, e dovevi rispondere
anche se non volevi dire altro che l’ineffabile
con fabili parole e continuare a crearlo
come una vecchia frontiera sempre in viaggio
un po’ più in là di questo al di qua …
era un’epoca strana: il mondo ammutoliva
e il silenzio gridato era solenne tra le navate
dello spazio che cominciava ad ascoltarsi
da “TRE UCRONIE DELLA COSCIENZA INFELICE” (1970)
UCRONÍE DA CHO - LON
la morte a colazione (teorìa dei grafi e ucronìe)
1
il paesaggio scritto con la luce
di coloro che riportano faticoso peso pochi fogli
le agenzie di guerra guaisce
o muggisce o ruggisce forse
o forse riscrive soltanto
l’uomo riveduto e ancora scorretto
sulle scrivanie con quella
sua morte increduta
con quei suoi morti insensati sotto fotografici soli
immensi altrettanto insensati a splendere diciamo perché
e io ideologizzo (e tu) mi spiego chi ha ragione
storicamente chi storicamente ha torto
da “PER IL PAROLETARIATO O DELLA POESICIPAZIONE” (1977)
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segnisfatti segnifascenti ex-parole ex-frecce
non più un non fra tutti questi sì
nuotiamo remighiamo con le ciglia cispe
fra le alghe-lineette i circonflessi sargassi
sfacciamo sfrecciamo gli ultimi insigni
aspettiamo il vero silenzio quando ci ascolteremo
dire che ci siam detti proprio tutto
meno il resto - appunto
da COMPOETIBILMENTE INFUNGIBILE” (1979)
PER IL TRATTAMENTO SINTOMATICO DELLE MALATTIE DA RAFFREDDAMENTO INTERIORE
consigliamo qualcosa come confetti fluttuanti
finindamina mortamina ideanina ufaninar utopina etc.
decongestionano infatti il traffico dei sentimenti
costringono i vasi delle affettività dilatate
sopprimono gli oppressori ideologici privati
la poemalée le coloriti i musicolari ( dolori )
e fagocitano i tristociti le influenze delle stile
alterità
insomma si affrettino i disponibili
alle poesìti alle allucescenze alle reinvisioni
la congestione reattiva è medicamentosa come
si dice con pochi concetti potrete fluttuanti
disintossicarvi dalle poetossine le liricitiche
smetterla con le algie artisticolari
Rimando infine a un documento video che dà bene la misura di quella che è stata la ricerca visiva e sonora di Gianni Toti, uno dei precursore della poesia elettronica, che già nel lontano 1980 produceva commistioni di immagini, musiche e parole, come quella visualizzabile al seguente link: estratto da: Per Una Videopoesia (youtube.com)
Starei per dire che mi stimola molto la poesia di toti, ma toti stesso mi suggerisce di lasciar non detto qualcosa che per intero non è dicibile. Adoro, Comunque, ogni suo verso da che lo leggo, cioè da ora. Beata ignorant. Grazie! Anna Segre
RispondiEliminaHo iniziato queste rubriche con l'intento di conoscere meglio il mondo poetico delle avanguardie, quindi con tanta ignoranza anch'io. E ancora c'è tanto che non so e che vale la pena di conoscere. Ma è bello essere sulla stessa nave e collaborare insieme alle vele e alla rotta. Un abbraccio
EliminaMolto interessante. Concordo con Anna Segre, davvero stimolante. Richiama alla mente l'arte degli anni Settanta, con le sperimentazioni di Scialoia, Munari, Formentini e tanti altri.
RispondiEliminaCome dicevo ad Anna, faccio questa cosa soprattutto per me stesso e per conoscere meglio il panorama poetico italiano. Grazie di queste tue segnalazioni, sicuramente sono autori da investigare. Li aggiungo per rotte future.
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