RONDINI - Melania Valenti - È davvero così illusorio un social?

 

Melania Valenti


“Una monella. E come tutte quelle che lo sono state, è in paradiso”

Con questa frase, Amelie (scelgo di chiamarla così) qualche anno fa accompagnava sul suo profilo fb la dipartita di una donna nota.

Una monella…

 

A febbraio scorso è improvvisamente scomparsa una persona davvero speciale, una donna dalla acuta ironia e sensibilità, una amica dell’anima, pur senza averla mai vista di presenza.

Ci eravamo conosciute su questo pazzo mondo dei social (cosa c’è di più folle della vita stessa, però, mi chiedo) anni fa e, insieme ad altri amici, che sento davvero cari dentro di me, ci “incontravamo” su un gruppo da cui non di rado sono nate perle di scrittura. Erano anni, che ci frequentavamo così; magari passavano periodi senza avere notizie l’uno dell’altra e poi, per magia, si lanciava uno slam e i soliti noti eravamo (e siamo) pronti a lasciare da parte le beghe quotidiane per fare ciò che amiamo di più: scrivere.

È venuto fuori tanto, in questi anni, anche della nostra vita più sofferta e per questo credo non potere essere smentita se dico che in quel gruppo ho dei veri amici. Pochi, ma veri.

Qualche mese fa, dopo molto che non ci si scriveva, d’improvviso sul profilo di Amelie poche e fredde parole mi ghiacciano il petto: Amelie ci ha lasciato.

Niente di più, nessuna spiegazione, nessun particolare, nulla di nulla. Subito iniziano concitati messaggi tra chi eravamo a lei più vicini per capire cosa potesse essere successo: nessuno viveva nella sua città, né aveva contatti con chiunque potesse saperne di più. Una persona cara a noi tutti era sparita, con la stessa grazia di come la avevamo conosciuta, senza che potessimo salutarla né capire come e perché.

Era una donna bellissima, Amelie, aveva gli occhi neri e profondi rubati alla Callas e il cuore dolente per una vita non troppo generosa con lei. Era una amica discreta e sagace, profonda e molto ironica; appariva, scriveva con un tocco sincero, sempre indecisa sul proprio valore e sempre infinitamente sofferente di una autostima troppo carente.

Era bellissima dentro, oltre che fuori, Amelie, e lo sa chiunque abbia avuto la buona sorte di avvicinarsi a lei.

Chissà dove adesso trovi riparo il suo sguardo profondo. Chissà se ha finalmente raggiunto la pace che spesso, qui in terra, per molti di noi è utopia.

Ma tutto questo è capace di creare un social, anche così si avvicinano le anime. E invece è frequente leggere, proprio su molti profili, come sia falso e illusorio il mondo dei social. Ma mi chiedo, come si potrebbero intrecciare tali rapporti, se così fosse? Come avrebbe tanto impatto emotivo ogni singola amicizia intrecciata in rete? Solo che la vicinanza porta come scotto l’inconsapevolezza. Dobbiamo quindi cercare di stringere sempre le mani e gli abbracci di chi conosciamo e impariamo ad amare in rete. Proviamo ad entrare nel mondo reale di chi stimiamo da lontano. Solo così, magari, non saremmo inermi davanti a notizie improvvise, che, oltre al dolore della perdita, aggiungono l’impotenza del non sapere perché.

 

 Ad Amelie

 

Grida la donna

acuti gli occhi e neri

 

la Callas le canta muta

la vita che lei non ebbe

 

nel buio del suo dolore

botte sul seno ignaro

 

Grida l'amica ora

del tacco prende lo spillo

 

Finito ormai di soffrire

il pianto lo lascia a me.

 

(dedicata da me a Lei, da The dark way of Sicily, ilglomerulodisale, 2024)




Commenti

  1. Sono d’accordo, Melania, il social è un luogo che screma, che filtra, e rimane molto nel setaccio, soprattutto pietre e a volte, spesso, pepite…

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  2. In rete ho conosciuto persone bellissime che nella vita reale non ho avuto modo d'incontrare. Ciò che differenzia il virtuale dal reale è che in un social puoi scegliere le persone con cui relazionarti in base a interessi, affinità, sentire, cosa non sempre possibile nella vita reale in cui i le relazioni sono spesso superficiali, ipocrite e/o forzate.

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    1. Loretta Fusco03/10/24, 08:08

      Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

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    2. Anche io, grazie Loretta🙏

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