LADRO DI STELLE – Marco Brogi - ‘Non ho detto noia, ma gioia, gioia, gioia’
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Marco Brogi |
Gioia, gioia, gioia. Non ho detto noia, ma gioia, gioia, gioia.
Gioia in tempo reale, ecco che mio padre ce l’ha fatta a spostare la montagna di un passo. Gioia arriva e scompare. Intermittente albero di Natale. Gioia è una curva coperta dopo il rettilineo del sopravvivere. Ecco la mia vicina di casa con le borse della spesa, in questo momento è illesa, non toccata dallo sconforto, è fiorita, farcita da un sorriso.
Gioia porta pensieri freschi, dissetanti. E’ un frigorifero la mia testa, pieno di cose da mangiare, le mangio adesso e c’è anche il vino, e il destino è un giardino, un giardino.
Non sono ubriaco, ma sì, invece, sono ubriaco, ubriaco di esistenza, e la parola assenza non l’hanno ancora inventata. E tu figlia mia invece ti abbiamo inventata, ci sei, sei, sei molto più di sei, cento, mille, un milione, un miliardo. Sei ossigeno e respiro meglio chiuso con te nel ripostiglio dell’universo. Ecco: la gioia ha il tuo volto.
A volte la gioia la chiamano felicità, ma con quell’ accento sulla a è troppo accentuata, ingombrante, evidente. Suona esagerata. Da non sembrare vera. Preferisco chiamarla gioia, una parola più corta, lieve. Come può una cosa corta, che dura poco, essere detta con un parola lunga. La gioia è breve e breve deve essere la parola che la indica.
Cinque lettere bastano e avanzano. Quanti poeti, gioia, hanno provato a raccontarti.
Eugenio Montale ha colto la tua fragilità:
Felicità raggiunta, si cammina
per te su fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla,
al piede, teso ghiaccio che s’incrina.
(Da Ossi di seppia, in Tutte le poesie, Mondadori, 2014))
Umberto Saba, invece, svela la sua paura di essere felice.
Nel mio cuor dubitoso
sento bene una voce che mi dice:
“Veramente potresti essere felice.”
Lo potrei, ma non oso.
(da Canzoniere, Einaudi, 2014))
Di segno opposto l’approccio di Mariangela Gualtieri, che esprime il suo sentimento panico di identificazione con la natura.
Andiamo mie ossa.
Sul fondo del fondo ancora sentiamo
un poco di brace.
A volte una gioia diffusa
ci chiama e pare intessuta della fibra
di tutte le cose.
(da Bestia di gioia, Einaudi, 2010)
Immensa e in anticipo sui tempi Emily Dickinson.
Quanto è felice la piccola pietra
che rotola sulla strada tutta sola
e non si preoccupa della carriere
e non teme le esigenze
(da Tutte le poesie, Mondadori 2022)
E’ un sorso di pioggia
rosa, la gioia.
Scivola sull’impermeabile
del disincanto, sui ritorni,
lasciando gocce
sui vetri di un attimo.
Ottima nota con rimandi ad ok
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