GINESTRE - Laura Serluca - Ageismo: la saggezza del corpo
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Laura Serluca Quest’articolo ha poco di poetico, quasi niente. Forse, solo l’intenzione. Ecco, l’intenzione poetica c’è. La cultura italiana, mi dispiace dirlo, è ageista. Cosa si intende con ageismo? Si tratta di una forma di pregiudizio e svalorizzazione ai danni di un individuo, in ragione della sua età.
In Italia, è glorificata la giovinezza a
discapito dell'età matura. Questo ovviamente vale solo per le donne. È come se
la donna fosse “oggettificata” per cui, il suo corpo ha una data di scadenza.
Il corpo femminile è buono o desiderabile solo se giovane e fertile. Questa mi sembra tanto un’idea patriarcale e stantia. E la cosa più triste è che non sia solo un pensiero maschile – ovviamente non voglio generalizzare - ma anche una convinzione femminile. L’atteggiamento discriminatorio nei confronti delle donne mature - nel mondo dell’immagine, ma anche nelle dinamiche socio-relazionali - è antico, consolidato e radicato. Difficile da estirpare, soprattutto se non lo percepiamo come un elemento estrinseco, visibile, interpretabile e quindi, sostituibile con atteggiamenti inclusivi. I social – i mezzi di comunicazione, in generale - potrebbero aver accentuato tutto questo? Io credo che siano l’esempio lampante di come il corpo della donna sia manipolabile e possa diventare uno stereotipo, una fotocopia, una ricerca ossessiva della perfezione. Una delle conseguenze è per esempio l’abuso di chirurgia plastica. Ma soprattutto l’ideale a cui si aderisce non è altro che una costruzione virtuale, per cui nemmeno reale o umana. Paola Maugeri, giornalista, conduttrice televisiva e radiofonica italiana, ha
vissuto in prima persona la sensazione di sentirsi smarrita in un corpo
definito dagli altri fuori-tempo. Proprio in un’intervista ha parlato di ageismo e di
“saggezza del corpo”, un concetto poetico e rivoluzionario se pensiamo a quanto
il nostro agire sia guidato essenzialmente dalla testa e non da un ascolto
cosciente del nostro “umano” essere. «Bisogna tornare alla saggezza del corpo per liberarci dai condizionamenti e ricominciare a “sentire”». «Vuol dire tornare alla nostra essenza. Oggi,
soprattutto in Italia, veniamo valutati per ciò che facciamo, non per ciò che
siamo. Per questo siamo infelici. Non cresciamo come esseri umani». Ci sono sicuramente società e culture più inclusive, come
la Svezia, nella quale i cicli della vita non sono affatto un tabù ma
“esperienza”, “mondo”, “nuove opportunità”. Perché superati i 45 anni gli unici messaggi che
riceviamo sembrano dire che la vita volge al declino quando in realtà si entra
nella fase più libera della vita di una donna?
Vi lascio alle vostre riflessioni sul tema. |
Il problema dell'ageismo, specialmente verso le donne, non è solo una questione culturale: è una questione di potere. La società continua a valutare le donne in base alla loro giovinezza e bellezza, elementi superficiali che rafforzano una visione patriarcale del nostro valore. Quello che trovo profondamente preoccupante è quanto queste idee siano state interiorizzate da tante donne. Ci troviamo così a lottare non solo contro pregiudizi esterni, ma anche contro una sorta di auto-discriminazione.
RispondiEliminaIl valore di una donna non diminuisce con l'età, ma questo sembra essere ignorato in una cultura ossessionata dalla giovinezza e dalla perfezione. Ciò che mi colpisce è come si continui a misurare il successo femminile in termini estetici, relegando l'esperienza e la saggezza a un ruolo secondario, quando invece dovrebbero essere celebrate.
Il vero cambiamento deve avvenire su più livelli: sociale, culturale e personale. Dobbiamo iniziare a ridefinire i concetti di bellezza e valore, spostando il focus dalla mera apparenza alla sostanza. Come attivista, vedo ogni giorno quanto sia importante creare spazi in cui le donne possano essere apprezzate per ciò che sono, indipendentemente dalla loro età o dall'aspetto fisico. Non possiamo continuare a permettere che i media e i canoni di bellezza tradizionali ci dicano come dovremmo essere.
Il momento è adesso: è tempo di abbattere questi stereotipi e di costruire una società in cui ogni donna possa vivere e invecchiare con dignità, rispetto e valore.
Mattea Dragano
Grazie per il tuo commento.
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