LA POESIA ELEMENTARE - Anna Martinenghi - La poesia elementare dei baci

Anna Martinenghi

 

Kiss me and you will see how important I am

Baciami e vedrai quanto sono importante
Sylvia Plath


Nel gennaio di quest’anno la Perugina1 – storica società dolciaria italiana, ora ahimè, marchio Nestlé2 - ha annunciato per la festa di San Valentino la sospensione degli iconici bigliettini con aforismi e messaggi d’amore all’interno dei famosissimi Baci Perugina3, sostituiti dalle illustrazioni di Antonio Colomboni4 per un’edizione limitata.


Per la prima volta dopo 102 anni le immagini hanno parlato al posto delle parole. Questa lecita infrazione, questa lieve perturbazione nella forza – citando Star Wars5 – mi ha fatto riflettere sulla poesia elementare di questi cioccolatini, che ho sempre considerato inscindibili dal loro messaggio celato.


Per andare avanti, facciamo un passo indietro, scorrendo la loro storia, che trovate qui per intero: Storia del Bacio perugina - fondazione Magnani Rocca


Risulta evidente quanto il cambio di denominazione di questi dolcetti sia stato fondamentale per cambiare completamente la narrazione: da cazzotti a baci il salto è stato triplo e carpiato, collocando questi cioccolatini nell’olimpo dell’amore romantico e confermando a noi tutti quanto le parole che usiamo, il battesimo che riserviamo a persone, cose e animali, diventi parte integrante dell’identità stessa di quelle persone, cose e animali. Come ribadito più volte: in principio era il verbo.



La storia dei Baci e dei loro inscindibili cartigli mi offre lo spunto per sondare l’importanza di citazioni e aforismi - differenti fra loro perché mentre la citazione è una frase tratta da un testo più complesso ed esteso, l'aforisma è una proposizione che condensa in breve il risultato di osservazioni o che, più genericamente, afferma una verità, una regola o una massima di vita pratica – nel linguaggio e nella comunicazione.


Possiamo considerare citazioni, massime e aforismi come “unità di misura” poetica, filosofica o genericamente di riflessione intorno a un argomento: nuclei densi di conoscenza e ispirazione: vere e proprie frecce nella faretra della scrittura, che hanno in comune il fatto di essere “illuminanti”: verità condivise e condivisibili da tutti.





La comunicazione dei nostri tempi caratterizzata da ritmi serrati, brevità e immediatezza, è densa di citazioni e riferimenti e saccheggia a piene mani il genere poetico, per arrivare al cuore dei lettori in maniera diretta, con un forte coinvolgimento emotivo.



Da un certo punto di vista la poesia sembrerebbe uscire perdente da questa operazione, scassinata e scomposta, ma se anche questa volta proviamo ad allontanarci dal canone della consuetudine, possiamo considerare le citazioni un fiume carsico capace di riemergere là dove è inaspettata la comparsa della poesia: si tratti di un cioccolatino alla nocciola, una tesi di laurea o una promessa di matrimonio.


Ben vengano allora le citazioni, che come ha scritto Patrizia Pisano6 in un post del 2013 - “Il potere delle citazioni7-: sono in grado di rendere più autorevole un testo, aiutano a introdurre un argomento e rappresentano un ottimo modo per concluderlo, creando connessione fra scrittore – lettore e autore citato.




Se usato con parsimonia “il virgolettato” delle citazioni poetiche, oltre a impreziosire la trama di un testo, può diventare fonte di curiosità e interesse e spingere il lettore (a me capita puntualmente!) alla ricerca della poesia intera, dell’autore tutto e pian piano di altra contagiosa poesia.  

 

Proprio come nelle grandi storie d’amore comincia tutto con un bacio.  Poi chissà...






1  Perugina




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