L'INGRATO - David La Mantia - Che la corda si spezzi

 

David La Mantia


Accadde al ponte di Owl Creek è un celebre racconto, ambientato durante la guerra Civile americana, scritto da Ambrose Bierce nel 1886. Bierce fu corrispondente di guerra durante il conflitto tra Nordisti e Sudisti, nonchè autore de The Devil's Dictionary, un'opera che gli dette fama, non sempre positiva. Nel 1913, si spostò in Messico proprio mentre imperversavano Pancho Villa ed Emiliano Zapata. Scomparve nel nulla e da allora non si sono più avute notizie di lui.

È giustamente considerato un maestro del racconto del mistero e del terrore, degno seguace di Poe ed anticipatore di Lovecraft, Bradbury, Dick e dell'italiano Buzzati.

La prima parte della storia inizia con la descrizione di un uomo sul punto essere impiccato sul ponte di Owl Creek da due soldati. Un attimo prima che il cappio si stringa per sempre, il tempo sembra rallentare. L'uomo inizia a pensare che se la corda dovesse spezzarsi potrebbe evitare la morte, tuffandosi e nuotando nel fiume che passa sotto.

La seconda parte della storia è un lungo flashback, il cui Bierce ci dice che il condannato si chiama Peyton Farquhar, un contadino dell'Alabama, che vuole a tutti i costi raggiungere l'esercito dei Confederati. Farquhar può distruggere il ponte di Owl Creek per cercare di fermare l'avanzata apparente inarrestabile delle truppe Nordiste.

L'ultima parte descrive l'attimo in cui l'uomo viene impiccato al ponte e le sensazioni che prova. Incredibilmente, come aveva sperato, la corda però si spezza e Farquhar precipita nell'acqua. Riesce a nuotare e ad evitare, come per magia, i numerosi proiettili dei soldati fino a raggiungere la foresta e svanire nella fitta vegetazione. Lo attende una lunga camminata per giungere a casa e abbracciare finalmente la moglie. È salvo e felice, ma proprio allora una luce bianca accecante circonda Farquhar, seguita da un infinito silenzio. Il narratore del racconto rivela a questo punto che Farquhar è in realtà morto impiccato, che nessuna corda si è rotta e che tutto quello che ha riportato è stato pensato pochi secondi prima della fine.

Che la corda si spezzi.

È questo che vogliamo tutti. Che venga fatta giustizia. Che ci sia una rivincita. Che le cose abbiano un disegno e che noi ne siamo parte.

È questo che vogliamo tutti. Che la corda si spezzi. Che Baggio non sbagli il rigore. Che Pantani vinca il Giro, com'è giusto, e non finisca grasso e svuotato in una camera d'albergo.

Ecco, è questo che vogliamo. Il principe azzurro. La fatina. Il mago. Quello che non può accadere. Noi vogliamo che Tristano ritrovi la sua Isotta, che Giulietta passi la sua vita Con Romeo.

Chiudo con un film di Richard Lester del 1976, Robin e Mariam. Molto tempo dopo le avventure vissute con gli allegri compari di Sherwood, un vecchio e stanco Robin Hood combatte in Francia presso Riccardo Cuor di Leone. Quando quest'ultimo muore, decide di mettersi alla ricerca di Mariam, scoprendo con sofferenza che la donna è ora la madre superiora di un convento.

Una storia che mostra quello che avviene dopo l'happy end. Tutto il dolore che la nostra vita cerca di nascondere o riscattare con l'immaginazione. 


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