LADRO DI STELLE - Marco Brogi - Canzoni Incantate: Luna

 

Marco Brogi


Estate 1980. Siena-Luna andata e ritorno in 4 minuti e 3 secondi, il tempo della canzone del Gianni Togni di bianco vestito sbucato da una notte che sembrava dare nell’infinito. Sulla Cassia stellata a spingere la macchina fingendo un guasto, e file, file, file senza fine, le bestemmie di quei poveri diavoli in fila, gli angeli non c’erano e se c’erano ridevano di gusto, dai finestrini aperti Luna, Bocca di rosa, La locomotiva, Romeo and Jiulet, telefonate alle 3 di notte a casa di qualcuno a caso per vedere l’effetto che fa,  se a quarant’anni faremo ancora queste cose non moriremo mai, gli dei o chi per loro ci lasceranno sulla terra per sempre”, mia madre alla finestra nell’ultimo ritratto, la mia prima supplenza e la gita a Gubbio e Assisi in un caldo giorno di fine anno scolastico, i miei alunni sudati e felici, e le loro mamme ciarliere (alcune erano carinissime e le avrei sposate all’istante), i semi di cocomero sulla camicia di mio zio Oscar, il bar che aveva le sedie e noi set, sete, sete, il bar che era la rampa di lancio per il firmamento, le stelle mangiate e digerite come pizze margherite, l’alito fresco del futuro, e nelle radio libere sempre lei, la Luna di Togni, anche lui studente di Lettere, una canzone sola al comando, lei sì che ne contiene di moltitudini: romanticismo, fragilità, inquietudine, frenesia, e quel tot di meravigliosa precarietà come quando piove a dirotto e sei in vacanza in  buona compagnia  e nella tenda non piove ma potrebbe e i corpi esultano e senti quel brivido di vita da scampato pericolo e sogni di fare esattamente quello che stai facendo.

Luna è una di quelle canzoni che rompono il silenzio senza fargli male. In 4 minuti e 3 secondi si va sulla Luna e si torna senza passare dalla Cassia.

E poi tornei dei bar, la porta troppo grande per il portiere distratto che ero, spero di non prendere gol proprio quando c’è in tribuna quella ragazza che mi fa impazzire, via quel pallone, fuori, fuori, che mi rovinate l’estate e anche l’inverno, la faccia, l’interno, tutto.

Un sasso o una pallonata hanno rotto la luna, guarda che buio, ma è ancora bella e potrei di nuovo innamorarmi di lei e portarla al cinema e coccolarla e guardarla come non l’ho più guardata dall’estate dell’’80.


E guardo il mondo da un oblò

Mi annoio un po'
Passo le notti a camminare
Dentro un metrò
Sembro uscito da un romanzo
Giallo
Ma cambierò, si cambierò

Gettando arance da un balcone
Così non va
Tiro due calci ad un pallone
E poi chissà
Non sono ancora diventato
Matto
Qualcosa farò, ma adesso no
Luna

Luna non mostri solamente la tua parte migliore
Stai benissimo da sola sai cos'è l'amore
E credi solo nelle stelle
Mangi troppe caramelle, Luna
Luna ti ho vista dappertutto anche in fondo al mare
Ma io lo so che dopo un po' ti stanchi di girare
Restiamo insieme questa notte
Mi hai detto no per troppe volte, Luna

E guardo il mondo da un oblò
Mi annoio un po'
Se sono triste mi travesto
Come Pierrot
Poi salgo sopra i tetti e grido
Al vento
Guarda che anch'io ho fatto a pugni con Dio

Ho mille libri sotto il letto
Non leggo più
Ho mille sogni in un cassetto
Non lo apro più
Parlo da solo e mi confondo
E penso
Che in fondo sì sto bene così
Luna

Luna tu parli solamente a chi è innamorato
Chissà quante canzoni ti hanno già dedicato
Ma io non sono come gli altri
Per te ho progetti più importanti, Luna
Luna non essere arrabbiata dai non fare la scema
Il mondo è piccolo se visto da un'altalena
Sei troppo bella per sbagliare
Solo tu mi sai capire, Luna

E guardo il mondo da un oblò
Mi annoio un po'
A mezzanotte puoi trovarmi
Vicino a un juke-box
Poi sopra i muri scrivo in latino
Evviva le donne, evviva il buon vino

Son pieno di contraddizioni
Che male c'è
Adoro le complicazioni
Fanno per me
Non metterò la testa a posto
Mai
A maggio vedrai che mi sposerai, Luna

Luna non dirmi che a quest'ora tu già devi scappare
In fondo è presto l'alba ancora si deve svegliare
Bussiamo insieme ad ogni porta
Se sembra sciocco cosa importa, Luna
Luna che cosa vuoi che dica non so recitare
Ti posso offrire solo un fiore e poi portarti a ballare
Vedrai saremo un po' felici
E forse molto più che amici, Luna



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