Laura Serluca - "C’era una stessa volta: Modigliani, Soutine e gli artisti maledetti"

 

 Laura Serluca


Amedeo Modigliani

Quello di Amedeo Modigliani è uno stile artistico flessuoso ed indisciplinato. I suoi dipinti hanno un buon risalto plastico e volumetrico che racconta di un’agile affettuosità da parte dell’artista non solo nei confronti della pittura ma anche della scultura. Le forme sono semplificate, stilizzate, allungate ma pur sempre sporgenti ed in particolar modo interessate a circondarsi di una voluminosa realtà. Sviluppa il suo talento nella Parigi d’inizio ‘900 - capitale dell’arte e della cultura avanguardista - stabilendosi a Montparnasse, un quartiere frequentato non solo da pittori ma anche da scrittori come Hemingway e Miller. E’ uno sfondo dinamico e al tempo stesso fatiscente, quello di cui si circonda Modigliani: la vicinanza di artisti come SoutineKisling e Utrillo o Pablo Picasso, Jean Cocteau, Diego Rivera e Max Jacob accentua quello che è il suo stile di vita trascurato, sregolato, abbagliato dall’uso di alcool e droga.



Indipendente da movimenti ufficiali e strutturati, il suo codice pittorico è ostinato, ripetitivo e riservato, per cui la sua produzione artistica è caratterizzata quasi esclusivamente da ritratti nei quali raffigura amici, personaggi anonimi e modelle. Fessure piatte ed ostili - spesso senza iride - aderiscono alla tela agitando i tratti controllati di uno sguardo impassibile ed inespressivo fino agli occhi cavernosi, le bocche increspate, i nasi storti ed i colli allungati.

Il nudo delle donne che ritrae è confidenziale, disfatto e docile e le inquadrature sono in genere ravvicinate e non convenzionali, per cui le linee morbide ed elastiche che definiscono il loro corpo - attraverso particolari versioni cromatiche - che rimandano in maniera evidente a Matisse o Gauguin- confondono per la bellezza e la semplicità fino a suggerire dell’erotismo. Furono proprio alcuni di questi nudi a provocare scandalo all’inaugurazione di una mostra personale di Amedeo Modigliani a Parigi: il capo della polizia della città la fece chiudere a poche ore dall’apertura dopo aver visto alcuni di questi ritratti in vetrina nella galleria sede dell’esposizione. 

I capolavori realizzati da Amedeo Modigliani e dagli artisti che vissero e dipinsero a Parigi agli inizi del '900 non sono in grado di far trasparire un certo “maledettismo” e quel delirio autodistruttivo che vivevano nel loro quotidiano.

Squattrinato, malaticcio, ribelle e con una breve vita da bohème, quest’artista “maledetto“ si è staccato dal suo pensiero agitato fino a scoprirne i tratti in immagini aperte, corpose ed apprensive che tendono a scomparire nelle stesse screpolature dell’animo dello spettatore.


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Laura Serluca nasce ad Ariano Irpino nel 1984. Si laurea in Sociologia Comunicazione e mass media presso l’Università degli studi Federico II di Napoli. Collabora per la sezione arte- cultura di diverse testate giornalistiche online, come Emme 24. Ha scritto una prima silloge poetica dal titolo Magenta e il suo nome compare anche nell’antologia “Invasione poetica ‘22” per Tempra Edizioni, un progetto che coinvolge diversi poeti irpini e intellettuali che incrementano e tutelano il patrimonio letterario meridionale. La sua seconda silloge poetica s’intitola Sono stata via cent’anni, nella collana editoriale “Plenilunio”, diretta da Emanuela Sica, per Delta 3 Edizioni.


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