Lina Maria Ugolini - "A bacio di rima- Donna /Gonna"

 

Lina Maria Ugolini


Gonna e donna, due parole che in bacio di rima invitano l’essere femminile a indossare la bellezza dei fiori. Ogni corolla altro non è che una gonna, svasata, plissettata, a balze o a volant. Le gambe di una donna si mostrano snelle, camminano maliarde su tacchi, da fanciulle in sandali o ballerine. Le gonne s’alzano e danzano al vento, girano in festa tra luminarie d’incanto.


Stasera è festa sull’isola marina

perché dai campi di grano

sono apparse in corsa le donne

con le gonne trapunte

d’erba e margherite.


Ragazze brune

con la pelle calda di sole

la gioia tra le narici

golose d’aria salmastra.


L’isola conosce ogni fanciulla

che tiene in ciondolo vecchie fiabe

il mare le racconta 

su pagine orlate di sabbia.


L’isola ha un delfino e un pesce con la spada.

Nessuno li vede perché sono d’argento

e confabulano con il brillare liquido della luna.


La festa dell’isola

suona di musica gialla di limoni

è profumata d’antica solitudine terrestre

di silenzi dati in riguardo

al nettare dei gelsomini.


Fiore in corolla la gonna. In più fiori l’essenza di una donna. Donna come un mazzo di fiori scrive Enzo Gragnaniello per voce di Mia Martini.   

Donna:https://www.youtube.com/watch?v=WNkE5lF-ooI


In rapporto al vestire maschile Gilbert Keith Chesterton constatava: 

«È piuttosto evidente che la gonna è un segno della dignità femminile, non della sottomissione femminile; lo si può provare con una semplice verifica: quando gli uomini vogliono essere sicuri di ottenere un riconoscimento notevole, come i giudici, i preti e i re, essi indossano le gonne, le lunghe e dondolanti vesti della regalità femminile.» 

Sonora l’immagine di lunghe gonne che dondolano. Gonne che disegnano donne come campane. Il passo di una donna da Dante in poi, chiama a raccolta ogni sguardo. Alda Merini ha dedicato all’essere femminile molte poesie. Per questo bacio di rima abbiamo scelto un Inno, forma poetica d’antica lode, encomio, preghiera laica.

Inno alla donna 

Stupenda

immacolata fortuna

per te tutte le creature

del regno

si sono aperte

e tu sei diventata la regina

delle nostre ombre


per te gli uomini

hanno preso

innumerevoli voli

creato l’alveare del

pensiero


per te donna è sorto

il mormorio dell’acqua

unica grazia

e tremi per i tuoi incantesimi

che sono nelle tue mani


e tu hai un sogno

per ogni estate

un figlio per ogni pianto

un sospetto d’amore

per ogni capello


ora sei donna

tutto un perdono

e così come ti abita

il pensiero divino

fiorirà in segreto

attorniato

dalla tua grazia.


A commento di questi versi ascoltiamo la delizia di un’aria di Mozart tratta dal II atto di Nozze di Figaro su libretto di Lorenzo Da Ponte. La forma drammaturgica è quella di una canzone. A cantare è il paggio Cherubino, adolescente innamorato dell’amore e di tutte le donne. 

Voi che Sapetehttps://www.youtube.com/watch?v=whhh7cjCFIQ

Le gonne delle donne passano in organza di nuvole, si gonfiano in vele nell’azzurro, inventano una bella nave come si legge in Charles Baudelaire. 

Della lirica riportiamo in italiano tre strofe:

Voglio raccontarti, o molle incantatrice,

le bellezze diverse che ornano la tua gioventù;

voglio dipingere per te la tua bellezza,

in cui l’infanzia s’allea alla maturità.


Quando vai spazzando l’aria con la tua larga gonna,

sembri una bella nave che prende il largo,

carica di tele, e il suo rullio

segue un ritmo pigro, dolce e lento.


Sul tuo collo ampio e tondo e sulle tue spalle piene

il tuo capo si pavoneggia con strane grazie,

e tu avanzi per la tua strada

con aria placida e trionfante, mia maestosa fanciulla


Particolari parole s’incontrano e annodano suoni, evocano immagini che rimandano ad altre immagini. Se la gonna di una donna inventa una vela che va per mare, una donna può essere sirena e marinaio. Ascoltiamo Milva, “Canzone della donna che voleva essere marinaio” dall’album “Il territorio nemico” scritto da Giorgio Faletti https://www.youtube.com/watch?v=8-YcleISq1s

Il perfetto legame sillabico gonna e donna suggerisce di giocare insieme con dei distici a rima baciata, a inventare per ogni gonna un carattere di donna. 


Una gonna increspata

per la donna corrucciata.


Alla donna sbadata

una gonna svasata.


La gonna arricciata

alla donna seccata.


La donna sul furgone

veste in gonna pantalone.


Alla donna con un bambino

la gonna si gonfia a palloncino.


La donna che trova un quadrifoglio

sbandiera una gonna a portafoglio. 


Concludiamo il nostro rimare con un’altra canzone, quanto mai perfetta a vestire la malizia femminile. Il timbro suadente di Ornella Vanoni allude: oltre ogni donna… a una nonna spetta una gran gonna.

Ornella Vanoni da DUEMILATRECENTOUNO PAROLE: La gonna 

https://www.youtube.com/watch?v=GlOdZhRBdvQ



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