David Lamantia - Nota critica - Dove "I calabroni ascoltano le stelle"- Cinque inediti di Laura Valentina Da Re
Se c'è un'artista che sorprende oggi per la qualità dissonante delle immagini proposte, questa è senz'altro Laura Valentina Da Re. Colpisce in lei il fatto che queste siano insieme il frutto di un impianto classicheggiante del verso unito ad un lessico plurilinguista, con esiti sia del linguaggio tecnico scientifico, con particolare attenzione all'aspetto geologico geografico (istmo, penisola, ossigeno, dune, laguna, spelonca) e a quello floreale e zoologico (primule, onnivoro, buganville, mantide, resine, calabroni, pollini, mirra, ulivi, formica). Meraviglia l'abitudine all'ossimoro sistematico, talora con aspetti sinestetici (fiamme di gelo, prati onnivori, ossigeno aspro, magro il colpo, le lune innevate), l'uso di una aggettivazione spaesante (oltre ad altri già citati, robusta la mutezza, il mare appuntito, la mantide vuota), il ricorso ad enallagi estreme con la trasformazione degli attributi in sostantivi (mutezza, vivezza) o più raramente di ipallagi (verde abitante di frontiera). Formidabile la sinestesia "dove i calabroni ascoltano le stelle", un vero manifesto di pensiero fuori dagli schemi, perché il rapporto con l'universo è affidato ad uno degli animali più sgradevoli, inconsueto nell'iconologia versificatoria. C'è un essere oltre il tempo, fuori del circuito abituale della poesia ed insieme il bisogno di una necessaria riconciliazione tra l'io ribollente ed inquieto della poeta, ormai esausto, ed una natura, che è insieme madre, ostacolo, obiettivo, fonte di salvezza.
***
Tutta la geografia degli assenti
i cimiteri che avvolgono l'aria
come una ferita la penisola
nell'istmo un andare
di primule, fiamme di gelo,
è robusta la mutezza
crescere per prati
onnivori
svolazzando dove il sonno
è ancora verde abitante
di frontiera.
(©️ Laura Valentina Da Re 24 dicembre 2023)
Quale calco ho smarrito
che mi lascia da sola
nel paese delle foglie?
Sono una mantide vuota
la breve stagione priva
di coscienza,
mi aggrappo all'ossigeno aspro
di buganville nei legni
il bosco nero alle spalle
resine e resine
in conchiglie disabitate.
Ho paura di sapere
dove i calabroni ascoltano
le stelle.
(©️ Laura Valentina Da Re 04 dicembre 2023)
***
In alto a una donna
la schiavitù dei pollini
fiorisce
e la mirra fuori tempo,
è così magro il colpo
il trambusto che si
scioglie sugli ulivi,
ha detto niente
ai cortili dopo
questa solennità.
Nove dune continuamente
le lune innevate
e il loro modo di raffreddare
i passaggi.
(©️Laura Valentina Da Re 30 novembre 2023)
***
Non sminuire una sillaba
il genio del poco, una goccia
di Oriente che medita
che maschera i simili
e l'erba nel petto
della formica.
Tu cammina,
rimpicciolisci!
(©️Laura Valentina 15 novembre 2023)
***
La tua laguna
e la mia vivezza
che finalmente approda
al paese del vento
e lascia il suo corpo
distante dal viaggio
immenso inondare la mezzanotte
di una spelonca,
lapidare i fantasmi risorti
in novembre,
sono grazia di un mare
appuntito.
(©️ Laura Valentina Da Re 12 novembre 2023
*****
Laura Valentina Da Re risiede a Belluno con il marito Carlo, i due figli, Fabio e Lara Maria e il suo inseparabile husky, insegna da trent'anni nella scuola dell'infanzia. Da sempre è una grande amante della letteratura, della poesia in modo particolare, ma anche della musica e dell'arte. "La magrezza dell'Uno" è la sua seconda raccolta poetica.
🙏
RispondiElimina