IL CAMPO DELLE SCRITTURE NON LIRICHE (Parte 8a) - Mauro Barbetti - La scrittura asemica

Mauro Barbetti

 

Quando si parla di scritture asemiche, cioè prive di contenuto semantico, si intende circoscrivere, nell'ambito della poesia visiva, uno specifico aspetto in cui la scrittura tende a farsi opera d'arte e/o di comunicazione al di fuori sia di significati che di significanti: infatti i caratteri, i flussi linguistici qui assumono forme totalmente libere ed aleatorie, quindi impossibili da leggersi in quanto non appartenenti ad una lingua codificata.

Proprio per questo, dietro al concetto di scrittura asemica, sta anche quello di linguaggio universale, poiché, fuori da steccati linguistici, esso può essere percepito da tutti, ognuno con la propria libertà di interpretazione/acquisizione.

Non è da confondere con la scrittura asemantica (altri più correttamente, forse, la definiscono metasemantica), cioè priva di un significato, ma comunque leggibile, di cui un celebre esempio è quello della Gnosi delle fanfole di Fosco Maraini.

Anche a proposito delle scritture asemiche non mancano esempi e riferimenti collocati in un lontano passato (oltre la già citata esigenza di tracciare disegni e segni già in epoca preistorica) e potremmo dire che, quanto più si è utilizzata una scrittura manuale, tanto più si è creata la possibilità per l'amanuense di liberare una propria capacità grafico-inventiva.

Celebri sono, ad esempio, i manoscritti di alcuni monaci cinesi (Zhang Xu e Huai Su) che in determinate occasioni praticavano una libera calligrafia corsiva assolutamente illeggibile (e per questo definiti monaci pazzi) o alcuni prodotti miniati occidentali come il manoscritto Voynich, misterioso erbario di impossibile traduzione letterale.

Poi il filo rosso delle scritture asemiche, parzialmente depotenziato in Occidente dall'invenzione dei caratteri di stampa ad opera di Gutenberg, è riemerso nella storia letterario-artistica in tempi più recenti: ricordiamo ad esempio Narration and Alphabet di Henri Michaux (1927).


Henri Michaux

Molta parte dell'arte contemporanea ha manifestato una tendenza verso l'asemico, per lo meno quella parte che rifiutava il figurativo e tendeva all'astratto, si potrebbero citare come esempi le opere di Kandinskij, Mirò e molti altri.

Attualmente in Italia svolgono la loro attività di sperimentazione, informazione e collegamento tra gli artisti asemici italiani (e stranieri) il magazine online Utsanga.it, attivo dal 2014 diretto da Francesco Aprile e Cristiano Caggiula, la rivista Asemica di Giuseppe Calandriello, nata nel 2022 e giunta al suo 3° numero, in tiratura limitata, oltre che lo spazio web Slowforward di Marco Giovenale che alle scritture asemiche dà ampio spazio, essendo anche lui uno scrittore che utilizza questa forma di comunicazione artistica.

Per chi fosse interessato, si segnala che presso l'Accademia delle Belle Arti di Palermo è presente una collezione permanente con un nutrito catalogo di libri di artisti in campo asemico-visuale.


Tra gli scrittori asemici più influenti a livello mondiale potremmo ricordare tra i tanti l'australiano Tim Gaze, che svolge anche un'importante opera di propaganda del movimento attraverso il website www.asemic.net


Tim Gaze da Cascades – Asemic writing



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