Tre dialoghi su “Lo splendore” - PRIMO DIALOGO (dalla penna di "Azazello")

 



  • -       Quindi leggo Lo splendore, adesso il primo volume, poi gli altri e, non so, immagino: capirò qualcosa del mondo, diventerò più saggio?
  • -          Assolutamente no
  • -          Cosa accadrà allora?
  • -          Non so. Può darsi che ti venga una gran voglia di torta-gelato ai cinque veli
  • -          Scusa. È un testo complesso, articolato, filosofico… perché dovrei mettermi a leggerlo, in fondo?
  • -      Perché non è complesso, è ricco; e di filosofia è pieno qualunque racconto ben fatto. È solo una bellissima storia, lunga, molto lunga, quasi senza fine, che è bello ascoltare lungamente
  • -          Va bene. Ma, in qualche modo, cambierà ciò che sono?
  • -    Certo che ti cambierà. Leggendola ti verrà voglia di leggere tutti i libri di cui è fatta questa storia. Ti renderai presto conto che dentro Lo splendore c’è un’infinità di libri, scritti prima, che si possono rintracciare, e che probabilmente non hai letto o non conoscevi nemmeno. Ma un’infinità, guarda: Platone, per fare un esempio, e il Satyricon, o l'Odissea o la Hypnerotomachia polyphili, Musil e Broch. E vorrai leggerli tutti. O forse vorrai averli già letti, che è peggio.
  • -          E poi?
  • -     E poi sarai famelico, ti verrà un desiderio struggente di leggere ancora altri libri che non hai mai letto e che non c’entrano nulla con questo, ma in qualche modo c’entrano comunque. Che so: avrai la fantasia improvvisa di leggere i Dialoghi di Luciano, nell’edizione Bompiani, tradotti da Luigi Settembrini con i disegni di Alberto Savinio, con tutte le sue buffe illustrazioni. E impazzirai per trovare il volume, inizierai a cercare nei negozietti di libri usati, nelle cantine dove si conservano intere vecchie biblioteche…
  • -        E tutto questo sarebbe bene?
  • -   Ma no. Bene è un’altra cosa. Per esempio, specializzarti al livello accademico in teoria psicologica della decisione e poi produrre volumi su come orientare le politiche pubbliche a fare scelte migliori per l’ambiente. Quello è bene.
  • -    E invece, leggere Lo splendore? E diventare famelico di tutti quei libri? Fino a Luciano e magari alle Metamorfosi e alle Mille e una notte?
  • -        È l’effetto che fa sempre la letteratura. Purtroppo è un pozzo senza fondo.
    Ma al fondo dei pozzi senza fondo si celano tesori.


Lo splendore” di Pier Paolo Di Mino, edizioni Laurana, sarà in libreria da venerdì 5 aprile.



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