Doris Bellomusto - Dieci piccole epifanie
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Doris Bellomusto |
Ogni tanto a me accadono cose insolite e banali, epifanie
infantili e ridicole.
Quando è così a me sembra di vedere la vita nel suo giocoso
dipanarsi, ma non succede sempre. Accade quando io lascio che le cose mi cadano
addosso, come fossero pioggia o luce. Solitamente so riconoscerle queste
piccole epifanie ridicole e le accolgo con la stessa spensierata
allegria dei bambini, ma come i bambini faccio resistenza all'idea che si debba
tornare a casa e fare i compiti. Poi comunque faccio tutto quello che devo e
che è giusto fare. E sempre, queste liete, ridicole epifanie finiscono così
come sono cominciate, senza un perché, e ogni volta è bello sperare che da
qualche parte qualcosa di insolito, infantile, innocente e selvaggio possa accadere.
Quando succede imparo queste cose:
1) Alle nostalgie non si può opporre resistenza, ascolto e
taccio davanti al tempo che invecchia e ingoia il futuro.
2) Bisogna fare spazio alla gioia, come si fa con i bambini,
averne cura e stare attenti a nutrirla, a proteggerla dalle correnti d'aria e
dalla folla eccessiva.
3) La tristezza, se arriva, ha da dire qualcosa, va ascoltata,
senza fretta di controbattere.
4) L'amore è un'invenzione umana, al pari del tempo. Il tempo
non esiste, eppure il tempo misura i nostri anni, scandisce i giorni, così è
l'amore.
5) È bello il disordine che genera ogni cosa e dal caos deriva
quell'ordine naturale che regola la vita.
6) Respirare l'odore della pioggia fa bella la malinconia.
7) È bene nuotare, ballare e baciare quando la vita ci concede
di farlo e c'è da benedire tutte le cose che fanno bene al cuore: il mare, la
musica e gli amori effimeri
8) Fa bene entrare nelle librerie e perdersi tra gli scaffali.
9) Ogni giorno non bisogna dimenticare il cielo, va visto e
contemplato di giorno e di notte, per non dimenticare quanto siamo piccoli.
10) Scrivere è un piccolo esercizio di attenzione e le
conseguenze sono sempre imprevedibili.
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