Anna Spissu - La lingua misteriosa della poesia II

Anna Spissu



Quando la nostra vita, cellula dopo cellula, comincia a esistere inizia il viaggio verso il mondo dei suoni. Esperimenti scientifici hanno dimostrato che già nel ventre materno il feto riconosce la voce della madre e non solo quella. L’avventura della nascita, il venire alla luce è anche il venire più compiutamente nel mondo dei suoni e quindi nel mondo delle parole. Qualcuno parla o canta nella lingua che diventerà la nostra madrelingua. Un imprinting indelebile per certi versi simile al celebre esperimento del medico viennese Konrad Lorenz con l’oca Martina, che lo riconobbe come figura materna di riferimento in considerazione del fatto che Lorenz fu la prima persona che l’ochetta vide appena nata. 
Per molto tempo e per molte persone la “vera” madrelingua è stata il dialetto perché parlato in casa e questo è constatabile soprattutto nelle persone di una certa età o in quelle comunità in cui l’uso quotidiano del dialetto è ancora presente. Tutti loro parlano la lingua nazionale insegnata a scuola ma è sufficiente uno stato emozionale intenso ed ecco che le parole del dialetto madrelingua tornano sulle labbra. Ricordo perfettamente la telefonata tra mia madre e un avvocato italo-americano riguardo a una nostra parente in California: dopo brevissimi convenevoli in italiano, la lingua scelta per la conversazione fu immediatamente il dialetto genovese. La madrelingua non si sceglie e non muore mai.

Verrebbe da concludere quindi che per esprimere quello che vogliamo dire è sufficiente utilizzare la nostra madrelingua e così è ma a questo bisognerebbe aggiungere una domanda: qual è invece la nostra lingua madre? E prima ancora: esiste una lingua madre? Cioè la possibilità (e il bisogno) di usare una lingua che rappresenti profondamente quello che noi intimamente sentiamo? E inoltre: questa lingua può diventare “madre” anche per molte persone che la leggono, riflettendo come uno specchio il loro mondo di emozioni e sentimenti? E ancora: qual è il confine tra la vita reale e ciò che è espresso nella lingua madre? 
Le domande sono tante e di non facile risposta, ma voglio provare a spiegare quello che penso della poesia come lingua madre partendo da due poeti, Ghiannis Ritsos e Alda Merini, consapevole del lungo elenco dei fruitori della lingua madre .

Ritsos comincia a scrivere poesie da bambino e pubblica ben centocinquanta raccolte e già questo può fare comprendere con una certa immediatezza la fede nell’esistenza di una lingua madre e il bisogno di utilizzarla primariamente per portare alla luce il proprio magma di sentimenti, emozioni e verità.


Nicola Crocetti, suo grande amico e traduttore, presente al capezzale di Ritsos riferisce che il dolore del poeta in punto di morte era quello di non potere più scrivere, laddove la scrittura attraverso la lingua madre della poesia equivaleva alla prosecuzione della vita. Con emozione, perché li trovo bellissimi , qui di seguito alcuni versi tratti da “Il guardiano del faro



Perché vedi,

tutti ci stanchiamo,

ognuno di noi ritiene spesso inutile

la sua solitudine,

inutile perfino la sua luce , giacché

anch’essa nasconde chi la concede.



Ancor più radicale è il rapporto di Alda Merini con la lingua madre, che viveva in una sorta di comunione con la poesia come se la poesia fosse stata la sua carne e la sua carne poesia. Nella rivista Poesia edita da Crocetti, Aldo Nove ha scritto che “Alda Merini non aveva nulla da nascondere perché il confine tra la sua carne e la poesia era stato smangiato da decenni, da quella furia che sottrae i cercatori di verità dalle convenzioni”. Si potrebbe dire che in Alda Merini la madre lingua e la lingua madre sono state più e volte coincidenti:



Vorrei smettere di scrivere

non dire più una parola

ma la poesia è come un grillo

che canta nella mia testa.

Vorrei smettere di dormire

correre sugli altipiani

ma appena scappo il grillo

torna ad inseguirmi il cuore.



E così è, questo inseguimento del cuore, uno dei tratti distintivi della lingua misteriosa della poesia.




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